Andiamo con ordine. In considerazione della situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19, limitatamente all’esercizio finanziario 2020, gli enti locali possono utilizzare la quota libera dell’avanzo di amministrazione per il finanziamento di spese correnti connesse all’emergenza in corso, in deroga alle ordinarie modalità di utilizzo previste dall’articolo 187, comma 2, del Tuel, ferme restando però le priorità relative alla copertura dei debiti fuori bilancio e alla salvaguardia degli equilibri di bilancio. Ancora, pur nel rispetto del principio di equilibrio di bilancio, per l’anno 2020 gli enti locali possono utilizzare, anche integralmente, per il finanziamento delle spese correnti connesse all’emergenza in corso, i proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni previste dal testo unico per l’edilizia, fatta eccezione per le sanzioni relative a interventi eseguiti in assenza di permesso di costruire (articolo 31, comma 4-bis, del Dpr 380/2001).
Prevista poi la sospensione di un anno delle quote capitale dei mutui che scadranno dalla data di entrata in vigore del decreto al 31 dicembre 2020 e il relativo differimento all’anno immediatamente successivo alla data di scadenza del piano di ammortamento. I risparmi, che interessano i mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti e che sono trasferiti al Ministero dell’economia, pari a 272,9 milioni, dovranno essere utilizzati per il finanziamento di interventi utili a far fronte all’emergenza Covid-19. La sospensione del rimborso non si applica alle anticipazioni di liquidità del Dl 35/2013, né ai mutui che hanno già beneficiato di differimenti di pagamento delle rate di ammortamento in scadenza nel 2020, autorizzati a favore degli enti locali colpiti da eventi sismici.
Un ulteriore aiuto a Comuni, Province e Città metropolitane arriva per la sanificazione degli ambienti. Il decreto prevede, infatti, l’istituzione, presso il ministero dell’Interno, di un fondo finalizzato a concorrere al finanziamento delle spese di sanificazione e disinfezione degli uffici, degli ambienti e dei mezzi di Province, Città metropolitane e Comuni. Il fondo, destinato per 75 milioni ai Comuni e per 5 milioni a Province e Città metropolitane, sarà ripartito con un decreto entro 30 giorni dalla data di pubblicazione del Cura Italia, tenendo conto della popolazione residente e del numero di casi di contagio accertati.
Per alleggerire i carichi amministrativi degli enti, il decreto concede poi una miniproroga della scadenza del bilancio di previsione 2020/22 e del rendiconto 2019, entrambi spostati dal 30 aprile al 31 maggio 2020. Per le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano sono fissati i nuovi termini del 31 maggio 2020 e 30 settembre 2020 per l’approvazione del rendiconto 2019, rispettivamente da parte della Giunta e del Consiglio.
Infine, la restituzione da parte delle Province e delle Città Metropolitane del questionario Sose (FP20U), dovrà essere effettuata entro il termine di centottanta (anziché sessanta) giorni dalla pubblicazione del relativo avviso sulla gazzetta ufficiale (avvenuta il 4 marzo).
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