14.01.2015 – Trasparenza e anticorruzione: scadenze e burocrazia di gennaio

Trasparenza e anticorruzione: scadenze e burocrazia di gennaio

di Arturo Bianco

 

Alla fine del mese di gennaio occorre dare applicazione a 2 importanti ed impegnative scadenze in materia di trasparenza e di prevenzione della corruzione: il monitoraggio delle informazioni pubblicate sul sito Internet e l’adozione del piano triennale per la prevenzione della corruzione.

Occorre inoltre adottare entro lo stesso termine anche il piano per la trasparenza, documento che può essere una parte del piano anticorruzione o un documento autonomo.

Tutte le p.a., ivi compresi gli enti locali, devono approvare entro la fine del mese di gennaio il piano triennale per la prevenzione della corruzione per il triennio 2015/2017: ricordiamo che questo è un documento che deve essere approvato con cadenza annuale.

Entro la fine del mese di gennaio in tutti i siti Internet dovranno essere pubblicate le attestazioni sul rispetto degli obblighi di trasparenza dettati dal d.lgs. n. 33/2013.

Tale documento deve essere firmato dagli Organismi Indipendenti di Valutazione e deve essere riferito alla condizione rilevata alla data del 31 dicembre 2014.

Siamo al secondo anno per ambedue questi adempimenti. Ricordiamo, ed è questo un elemento di novità rispetto all’anno precedente, che la attività di prevenzione delle corruzione può essere anche realizzata in forma associata tramite le unioni ed in questo caso la responsabilità può essere assegnata ad un unico soggetto: è questa la possibilità offerta dalla legge n. 56/2014, c.d. Delrio.

Per la redazione del piano anticorruzione appare necessario tenere conto delle indicazioni che l’ANAC ha richiesto nella relazione che i responsabili per la prevenzione della corruzione devono avere redatto e pubblicato sul sito internet entro il 31 dicembre, relazione in cui viene dedicata una specifica attenzione allo svolgimento di attività di controllo. I suggerimenti per il monitoraggio del rispetto dei vincoli dettati in materia di trasparenza sono contenuti nella deliberazione ANAC n. 148/2014 “Attestazioni OIV o strutture con funzioni analoghe sull’assolvimento degli obblighi di pubblicazione per l’anno 2014 da parte delle pubbliche amministrazioni e attività di vigilanza e controllo dell’Autorità”.

Anche in questa occasione viene scelto un campione, per la verità ampio, di informazioni da inserire sul sito, quelle che sono “ritenute particolarmente rilevanti sotto il profilo economico e sociali con ciò innalzando i livelli di sostenibilità ed efficacia delle verifiche condotte”.

 

Le procedure

La proposta di piano anticorruzione deve essere predisposta necessariamente dal responsabile per la prevenzione della corruzione, di norma il segretario comunale.

Il responsabile deve sentire i dirigenti (ovvero i responsabili negli enti che ne sono sprovvisti) sulla individuazione delle attività a più elevato rischio di corruzione.

Le forme di informazione preventiva sono definite dalle singole amministrazioni. Il piano deve essere approvato da parte della giunta con una specifica deliberazione.

Per quanto riguarda il monitoraggio del rispetto delle disposizioni sulla trasparenza gli organismi di valutazione, dice espressamente l’ANAC nella citata deliberazione, “si avvalgono della collaborazione del Responsabile della trasparenza il quale, ai sensi dell’art. 43, c. 1, del d.lgs. n. 33/2013, svolge stabilmente un’attività di controllo sull’adempimento degli obblighi di pubblicazione segnalando gli esiti di tale controllo agli OIV”. Di conseguenza spetta al Responsabile per la trasparenza effettuare la attività di controllo sul rispetto dei vincoli di trasparenza, comunicando all’OIV gli esiti di tale attività di modo che lo stesso OIV possa precedere alla verifica ed al rilascio della relativa attestazione.

Occorre pubblicare entro il 31 gennaio la attestazione, nonché la griglia e la scheda di sintesi. Tale pubblicazione deve essere effettuata nella sezione “Amministrazione trasparente, sotto sezione di primo livello Disposizioni Generali, sotto sezione di secondo livello Attestazioni OIV o di struttura analoga”. Non va inviata alcuna comunicazione né alcuna attestazione all’ANAC.

 

Il piano per la trasparenza

Spetta alle singole amministrazioni decidere se il piano per la trasparenza debba essere parte del piano anticorruzione o se è opportuno che i due documenti siano tra loro distinti.

Nel piano per la trasparenza, oltre a dare conto delle attività da svolgere nel corso dell’anno e del triennio, alla individuazione delle responsabilità ed alla indicazione delle procedure, è utile evidenziare – in questo senso va il modello di relazione dei responsabili per la trasparenza predisposto dall’ANAC – l’avvio di procedure informatizzate per la produzione delle informazioni da pubblicare sul sito internet dell’ente.

 

Le iniziative per la prevenzione

La parte centrale del piano anticorruzione è la indicazione delle iniziative per la prevenzione della corruzione nelle attività che sono a più elevato rischio.

Il modello di relazione dei responsabili anticorruzione messo a punto dall’ANAC richiama l’attenzione su 2 specifiche forme di controllo:

1) i rapporti che si stabiliscono tra i dipendenti cessati dal servizio e le società private che hanno rapporti con l’ente. Ricordiamo che è vietato a coloro che hanno assunto decisioni per conto dell’ente nei confronti di privati di svolgere con gli stessi attività di lavoro subordinato o di consulenza per i 3 anni successivi. A carico della società che viola questa disposizione è prevista la irrogazione del divieto di contrattare per 3 anni. Uno strumento utile può essere la autocertificazione da parte della società e/o l’inserimento di una tale clausola nel contratto;

2) la verifica che i dipendenti non svolgano attività ulteriori se non previa autorizzazione o comunque nel rispetto dei vincoli dettati dal legislatore e per attività che l’ente in sede regolamentare non ha giudicato essere caratterizzate da conflitto di interessi.

 

I dirigenti

La prevenzione della corruzione non è un’attività che riguarda solamente il segretario quale responsabile anticorruzione: essa deve riguardare l’intera amministrazione, a partire da coloro che sono al vertice delle sue articolazioni organizzative.

A questo fine appare utile che essi siano direttamente responsabilizzati con l’adozione e la trasmissione al responsabile di una relazione annuale, documento che il responsabile anticorruzione deve utilizzare per la redazione del suo elaborato.

Si può stabilire che del rispetto di questo vincolo si debba tenere conto nella valutazione ai fini della erogazione della indennità di risultato.

Più in generale, si giudica come necessario che ai dirigenti/responsabili siano assegnati specifici obiettivi connessi con l’applicazione delle norme per la prevenzione della corruzione.

 

La rotazione

Le modalità ed il periodo entro cui realizzare la rotazione dei dirigenti e dei dipendenti impegnati nelle attività a più elevato rischio di corruzione vanno disciplinate dal piano.

Occorre tenere presente che la rotazione dei dipendenti, a differenza di quella che riguarda i responsabili, non richiede lo spostamento di settore e si presenta quindi normalmente come più facile. Ed ancora, con la gestione associata e con lo scambio di personale tra amministrazioni tali problemi possono essere risolti anche nelle amministrazioni di più modeste dimensioni.

Ed infine si raccomanda che nel piano anticorruzione la materia trovi una specifica disciplina, in cui si dia conto delle difficoltà e delle iniziative che l’ente assume per il loro superamento, nonché della eventuale sospensione dell’applicazione di questo principio in caso di manifeste difficoltà non superabili.

 

La rilevazione

Alla deliberazione ANAC 148/2014 è allegata la “griglia di rilevazione”. Essa continua ad essere suddivisa in 3 parti: “Pubblicazione e qualità dati”; “Uffici periferici, articolazioni e corpi”; “Ambito soggettivo di applicazione”.

Tra le modalità per effettuare la rilevazione vengono suggerite le seguenti, che non hanno necessariamente un carattere alternativo: verifica dell’attività svolta dal Responsabile della trasparenza per riscontrare l’adempimento degli obblighi di pubblicazione; esame della documentazione e delle banche dati relative ai dati oggetto di attestazione; colloqui con i responsabili della trasmissione dei dati; colloqui con i responsabili della pubblicazione dei dati; verifica sul sito istituzionale, anche attraverso l’utilizzo di supporti informatici.

In tale documento occorre indicare anche gli aspetti critici che sono stati eventualmente riscontrati.

La griglia di rilevazione del rispetto dei vincoli dettati in materia di trasparenza si completa con la indicazione dei punteggi che devono essere assegnati e con la guida operativa per la pubblicazione, per la completezza del contenuto, per la completezza rispetto agli uffici, per l’aggiornamento e per l’apertura del formato.

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