Sulla valutazione si riparte dai dirigenti
di Gianni Trovati
“I dirigenti che non avviano in tempo utile le azioni disciplinari oppure non garantiscono la «significativa differenziazione» nei giudizi e nei premi assegnati al personale delle loro strutture devono pagare pegno. Anche i nuovi correttivi al testo unico del pubblico impiego e alla riforma Brunetta del 2009 ritentano la carta della responsabilità dirigenziale per provare a far entrare davvero merito e selezione negli uffici pubblici.
La strada è obbligata, perché senza un ruolo di primo piano dei dirigenti non c’è regola che possa davvero sperare di essere applicata nella pratica delle amministrazioni…
Ruolo unico, incarichi a tempo e ridisegno dei rapporti fra politica e amministrazione, cioè i temi che avevano fatto infuriare i dirigenti pubblici di ruolo, sono inevitabilmente finiti fuori campo. Anche con l’ordinamento attuale, comunque, non mancano gli spazi d’intervento.”
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