tratto da ItaliAppalti.it - autore Isabella Tassone
Cons. Stato, sez. IV, 28 gennaio 2021, n. 849
Secondo la giurisprudenza ormai consolidata, la carenza della regolarità contributiva, come attestata con il d.u.r.c. richiesto e rilasciato dall’ente previdenziale alla stazione appaltante, quale che sia l’entità del debito contributivo, individua una “presunzione legale, iuris et de iure, di gravità delle violazioni previdenziali, essendo la verifica della regolarità contributiva delle imprese partecipanti demandata agli istituti di previdenza, le cui certificazioni si impongono alle stazioni appaltanti”.
Nessun tag inserito.