Contabilità, enti fuori dal limbo
di FRANCESCO CERISANO E MATTEO BARBERO – Italia Oggi – 10 Maggio 2019
La contabilità economico-patrimoniale dei piccoli comuni verrà rinviata nel decreto crescita. Sarà il dl n.34/2019, all’ esame del senato, il veicolo normativo prescelto dal governo per ospitare in fase di conversione lo slittamento al 2020 (ma c’ è anche la concreta possibilità che la proroga arrivi al 2021) delle nuove regole contabili negli enti sotto i 5.000 abitanti. L’ annuncio dei viceministri all’ economia Laura Castelli e Massimo Garavaglia (si veda ItaliaOggi di ieri) fa uscire dal limbo i piccoli comuni che, dopo il via libera al rinvio da parte della Conferenza Stato-città (si veda ItaliaOggi del 25/4/2019) brancolavano nel buio in assenza di una norma che mettesse nero su bianco l’ impegno assunto dal governo.
Malgrado la volontà dell’ esecutivo di trovare una soluzione normativa e i continui solleciti da parte dell’ Anci, il tempo è infatti ampiamente scaduto, tenendo conto che i rendiconti 2018 (in cui applicare la contabilità) dovevano essere approvati entro il 30 aprile scorso. E non è valsa a tranquillizzare i sindaci la rassicurazione del sottosegretario al ministero dell’ interno Stefano Candiani sul fatto che, in attesa dell’ ufficializzazione della proroga, i prefetti non sarebbero intervenuti con le diffide che preludono al commissariamento.
Per questo ieri l’ Anci è tornata a chiedere di non sanzionare quei comuni di piccole dimensioni che, facendo affidamento sulla proroga, hanno proceduto all’ elaborazione dei rendiconti 2018 senza la documentazione relativa alla contabilità economico-patrimoniale. «Sarebbe infatti paradossale che la mancata presentazione dei rendiconti economico-patrimoniali comportasse conseguenze sull’ operatività dei comuni, evidentemente contrarie all’ indirizzo politico, più volte espresso e ormai in fase di recepimento in una norma», ha osservato in una nota l’ associazione guidata da Antonio Decaro.
Intanto, in attesa di leggere l’ emendamento che verrà inserito nel decreto crescita, vale la pena di sottolineare come l’ organo di revisione, così come indicato dal Cndcec nel format di relazione, possa comunque rilasciare un «giudizio positivo limitatamente ai risultati della gestione finanziaria mentre riguardo al conto economico, in considerazione dei rilevi esposti, non si è in grado di attestarne la completezza e l’ attendibilità».
Tale formulazione risulta in linea anche con quanto osservato dalla Commissione Arconet e cioè che «l’ adozione della contabilità economico patrimoniale con funzione conoscitive non è diretta solo a migliorare significativamente gli strumenti informativi e di valutazione disponibili, ma è assimilabile ad una sperimentazione generalizzata che prepara gli enti territoriali al processo di armonizzazione contabile europeo che attribuisce alla contabilità economico patrimoniale il ruolo di sistema contabile fondamentale ai fini della rendicontazione».
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