Il Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha parlato di smart working della PA, declinando i termini futuri. Vediamo cosa è stato detto.
Smart working PA: il tradizionale appuntamento a Cernobbio quest’anno è stato dedicato al tema “Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive”.
All’evento è intervenuto anche il Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, che si è pronunciato riguardo la spinosa questione dello smart working per la PA.
Vediamo allora cosa è stato detto e quali saranno i futuri sviluppi.
Smart working PA: cosa ha detto Renato Brunetta
Lo smart working è stato sicuramente una misura essenziale durante i mesi di chiusura dovuti alla pandemia di Covid-19. Ma con l’avanzare della campagna vaccinale, in molti stanno spingendo per il ritorno in presenza, soprattutto dei dipendenti pubblici.
Renato Brunetta, il quale è intervenuto al Forum Ambrosetti di Cernobbio, ha annunciato che lo smart working rimarrà anche nei prossimi mesi, nonostante la volontà del Ministro, ma solo al 15%.
Il Ministro ha detto:
“Lo smart working nella Pubblica amministrazione non sarà abolito, è auspicabile resti per una quota fino al 15%”.
Per Brunetta, il ritorno in presenza dei dipendenti pubblici è fondamentale per accelerare la ripresa economica, soprattutto dati i piani del Recovery Fund riguardo la Pubblica Amministrazione e la lavorazione del superbonus 110%.
Brunetta ha ribadito che:
“Dei 3,2 milioni di dipendenti pubblici gran parte in smart working ha continuato sempre a lavorare in presenza: la sanità, le forze dell’ordine. La scuola sta per ripartire. Adesso è bene che tutti gli altri tornino per sostenere la riprese del Paese”.
Lo smart working, quindi, non verrà abolito, ma rimarrà in una fascia minore, pari al 15%. Ovviamente si tratta di una misura che potrebbe cambiare, a seconda dell’andamento del virus di questo autunno, contando anche il rientro in presenza a scuola e nelle università.
Il ritorno in ufficio servirà a smaltire la burocrazia rimasta indietro durante il lockdown.
Serviranno, però, nuove regole contrattuali sullo smart working, studiando delle misure per la produttività, i protocolli di sicurezza, i risultati e la disconnessione. Tra i progetti, c’è anche una nuova piattaforma informatica unitaria, per tutti i lavoratori della Pubblica Amministrazione in smart working.
L’ipotesi del Green Pass nella PA
Il Ministro Renato Brunetta si è pronunciato anche riguardo all’obbligo di certificazione verde nella Pubblica Amministrazione.
Il Green Pass, sempre a detta del Ministro, è stato un grande successo italiano e in Europa, che spera si diffonda anche nel resto del mondo, per poter tornare alla normalità, sia dal punto di vista lavorativo, che dal punto di vista della socializzazione.
Il Green Pass è già obbligatorio in ambito sanitario e in ambito scolastico. L’obiettivo è quello di estenderlo anche alla Pubblica Amministrazione e al mondo del lavoro in generale, quindi anche nel privato.
Brunetta ha detto:
“La burocrazia è altrettanto importante per lo sviluppo. E tornare al lavoro in presenza è una necessità di buon senso. Io vorrei che la burocrazia accompagnasse la crescita, che fosse un catalizzatore della ripresa”.
Se non bastasse l’estensione dell’obbligo di Green Pass, secondo il Ministro Brunetta, si dovrebbe procedere con l’obbligo vaccinale per legge.
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