Dal sito funzionepubblica.gov.it

È stato inviato alla Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione il decreto del ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, di concerto con il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, e con il ministro dell’Economia e delle finanze, Daniele Franco, riguardante le modalità di digitalizzazione delle procedure dei contratti pubblici.  

Il testo, previsto dall’articolo 44 del Codice dei contratti pubblici (Dlgs 50/2016) che ha recepito le direttive europee sull’aggiudicazione dei contratti di concessione e sugli appalti, vede finalmente la luce dopo un lungo iter. Costituisce lo strumento attuativo per la definizione dei requisiti funzionali e tecnologici dei sistemi telematici del procurement pubblico e definisce le modalità di digitalizzazione delle procedure di affidamento, anche attraverso l’interconnessione per l’interoperabilità dei dati delle pubbliche amministrazioni. 

Il decreto individua i principi generali per la digitalizzazione dei processi di approvvigionamento delle pubbliche amministrazioni, in particolare delle fasi di acquisto e negoziazione, e indica le caratteristiche tecniche generali dei sistemi che ne costituiscono il supporto telematico. Le regole tecniche, comprensive della descrizione dei flussi, degli schemi dei dati e degli standard europei di interoperabilità tra i sistemi telematici, saranno dettate dall’Agenzia per l’Italia digitale con apposite linee guida.

Obiettivo del provvedimento è uniformare le procedure telematiche alle migliori pratiche, nazionali ed europee. Gli appalti elettronici contribuiscono a migliorare l’efficienza amministrativa complessiva diminuendo i costi di gestione delle procedure di gara: riducono la durata del ciclo dell’appalto e gli oneri amministrativi a carico delle imprese, facilitano e rendono più efficaci i controlli. Non è l’unico vantaggio: la modalità digitale stimola anche la concorrenza, favorendo la partecipazione e l’informazione delle piccole e medie imprese. 

Il regolamento, in 29 articoli, arriva in Gazzetta Ufficiale dopo che sono stati acquisiti i concerti del ministro per le Infrastrutture e della Mobilità sostenibili e del ministro dell’Economia e delle finanze, nonché il parere favorevole del ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, del Garante per la privacy e dell’AgID.

 

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