Dal sito italiaoggi.it un articolo di Francesco Cerisano

I controlli della Corte dei conti sulla messa a terra dei progetti del Pnrr da parte degli enti territoriali si focalizzeranno su obiettivi intermedi

Sul Pnrr verifiche in corso d’opera. I controlli della Corte dei conti sulla messa a terra dei progetti del Pnrr da parte degli enti territoriali si focalizzeranno su obiettivi intermedi.

I giudici contabili, chiamati a realizzare un monitoraggio semestrale sul rispetto delle scadenze del Piano nazionale di ripresa e resilienza, non potranno infatti attendere l’esito conclusivo delle attività (nella maggioranza degli interventi protratto nel tempo fino al 2026) ma «dovranno focalizzarsi su segmenti di gestione» stabilendo a monte «sistemi di controllo standard» tempestivi. Insomma, saranno verifiche in corso d’opera quelle che la magistratura erariale effettuerà sulla gestione dei progetti e avranno come contenuto primario «le valutazioni di tempestività e dei risultati anche intermedi».

Il programma dei controlli che la Corte dei conti effettuerà nel 2022 è stato messo nero su bianco dalla sezione autonomie nella delibera n. 1/SEZAUT/INPR/22.

«Il Pnrr prevede un orizzonte temporale per il completamento dei lavori in molti casi molto protratto per cui, senza attendere gli esiti conclusivi, le indagini potranno essere avviate con riferimento a singole fasi oppure, attraverso una lettura della banca dati, individuando tra i lavori affidati e conclusi singoli progetti che costituiscono elementi di programmi più ampi ai quali possono essere riferiti specifici risultati gestionali», spiega la relazione firmata dal presidente della Corte conti Guido Carlino. Che avverte: i controlli dovranno essere «di stimolo piuttosto che di impedimento e intervenire tempestivamente in corso di svolgimento, in modo da dare un supporto per spronare l’amministrazione procedente a rispettare i tempi e gli indirizzi del programma». E considerato l’elevato livello di coinvolgimento delle amministrazioni locali sarà necessario, avverte la Corte, il coordinamento tra Sezioni centrali (Sezioni riunite e Sezione delle autonomie) e regionali «in modo definire griglie comuni di rilevazione sullo stato di attuazione sia di quanto previsto nella programmazione con riferimento alla cadenza semestrale, sia di quanto riconducibile agli obiettivi intermedi (ancorché non vincolanti) contenuti nel Pnrr».

Quando sarà operativo il sistema informativo «ReGis» (previsto dal Pnrr e sviluppato dalla Ragioneria generale dello stato) sarà più agevole per la Corte conoscere i progetti individuati e censiti. Le informazioni disponibili consentiranno il monitoraggio delle realizzazioni, segnalando a ciascuna Sezione regionale le eventuali criticità relative a tempi di realizzazione e avanzamento dei lavori.

«Le valutazioni», spiega la Corte, «potranno essere rese attraverso l’esame dei progetti riferiti a ciascuna Missione e potranno estendersi anche al confronto tra le realtà territoriali con riferimento ai risultati riportati». Fino a quando il nuovo sistema informativo non entrerà a regime, le dinamiche attuative del Pnrr saranno intercettabili attraverso la Banca dati delle amministrazioni pubbliche (Bdap) e il Monitoraggio delle opere pubbliche (Mop) che «offre un quadro organico degli investimenti in corso».

 

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