tratto da Azienditalia 1/2019

Rimborso spese legali per la difesa in giudizio – criteri per l’ammissione al rimborso 

 

QUI TAR per la Sicilia, sentenza 13 novembre 2018, n. 2159

Affinché il dipendente possa essere ammesso al rimborso delle spese legali, occorrono due requisiti: 1) che i fatti che hanno dato luogo al giudizio penale possano qualificarsi come strettamente connessi con l’espletamento del servizio o con l’assolvimento di obblighi istituzionali, e che quindi il procedimento ai danni dell’interessato sia stato promosso in conseguenza di fatti e atti connessi con l’espletamento del servizio o con l’assolvimento di obblighi istituzionali; 2) che sia stata esclusa una responsabilità del dipendente nel merito dei fatti contestati, e quindi un conflitto di interessi con l’Ente.

Il TAR precisa inoltre che “il credito del dipendente o amministratore non sorge nel preciso momento in cui egli viene assolto, o in cui il suo legale emette la fattura o nota preliminare, bensì solo nel successivo momento in cui l’Amministrazione, nell’esercizio della sua discrezionalità, accerta che nella vicenda, in cui il proprio dipendente o amministratore è rimasto coinvolto, non è rilevabile alcun conflitto di interesse, e la formula di assoluzione è compatibile con la richiesta di rimborso”.

Sara Petrilli

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