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L’Anac rafforza le tutele del segretario comunale come responsabile anticorruzione
di Paolo Canaparo
L’Anac interviene nuovamente sul tema dell’adozione di misure discriminatorie nei confronti del segretario comunale nominato responsabile per la prevenzione della corruzione. La delibera del 2 ottobre 2019 n. 883 ha riguardato lo scioglimento della convenzione di segreteria per recesso unilaterale di un Comune. Tale scelta – è stato segnalato – nella sostanza nasconde la volontà di revocare il regretario comunale/responsabile prevenzione corruzione sia per liberarsi di un funzionario scomodo, costituente ostacolo al perpetuarsi di certe prassi/progetti/intendimenti corruttivi, sia in un’ottica di vendetta per avere il Rpct bloccato alcuni progetti politici del Sindaco.

La fattispecie concreta sottoposta all’esame dell’Anac non era evidentemente riconducibile a quella prevista dall’articolo 1, comma 82, della legge n. 190/2012, non essendo stato adottato alcun provvedimento di revoca di segretario comunale, in base all’articolo 100 del Tuel. Tuttavia, il recesso unilaterale del Comune dalla convenzione di segreteria, di fatto, ha comportato la rimozione del segnalante dal suo incarico di segretario comunale e di Roct, con aspetti qualificabili come misura ritorsiva in base all’articolo 1, comma 7, legge n. 190/2012.

 
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