Beni culturali, paesaggistici e ambientali – Vincolo culturale – Discrezionalità – Sindacato giurisdizionale – Limiti
La valutazione dell’interesse culturale di un bene è un’esclusiva prerogativa dell’amministrazione responsabile del relativo vincolo e comporta un’ampia discrezionalità tecnico-valutativa, poiché richiede l’applicazione di conoscenze tecniche specialistiche in settori scientifici come storia, arte e architettura. L’apprezzamento svolto dall’amministrazione incaricata della tutela, in conformità al principio di cui all’ art. 9 Cost., è soggetto a sindacato giudiziale solo per verificare la logicità, coerenza e completezza della valutazione. Il giudice amministrativo, infatti, può solamente censurare le valutazioni che eccedono i limiti della opinabilità scientifica, senza sostituire il giudizio dell’amministrazione con il proprio, ugualmente opinabile. (1).
La fattispecie in esame muove dal provvedimento ministeriale, recante la declaratoria dell’eccezionale interesse culturale di otto collezioni artistiche ospitate dalla Banca Popolare di Vicenza all’interno di Palazzo Thiene, con conseguente imposizione del vincolo pertinenziale con il palazzo che le ospita, anch’esso soggetto a vincolo. La sezione assume che il collante che tiene unite tutte le opere in discorso è l’essere esse parti di un unico e inscindibile contesto artistico-culturale.
(1) Conformi: Cons. Stato, sez. VI, 6 agosto 2024, n. 7001; sez. VI, 30 agosto 2023, n. 8074; sez. VI, 28 dicembre 2015, n. 5844.
Consiglio di Stato, sezione VII, 17 dicembre 2024, n. 10140 – Pres. Caputo, Est. Palmieri