tratto da biblus.acca.it

Si può modificare un contratto basato su convenzioni Consip, soprattutto quando si verifica l’esaurimento del plafond disponibile? In particolare, può un’amministrazione approvare una variante integrativa, rientrante nel quinto d’obbligo, anche se il tetto massimo della convenzione è stato raggiunto?

A fornire un chiarimento in merito è il parere n. 3427 del 3 aprile 2025, emanato dal Supporto Giuridico del MIT.

Il tema è particolarmente rilevante per le stazioni appaltanti che, aderendo a convenzioni centralizzate, si trovano a dover fronteggiare necessità impreviste durante la vigenza del contratto. Nella fattispecie sottoposta all’attenzione del Ministero, si chiedeva se fosse legittimo intervenire con una variante in aumento – entro il limite del quinto d’obbligo – su un contratto ancora in corso (valido fino al 2028), ma per il quale il plafond è già stato completamente utilizzato. Secondo quanto riferito dall’ente richiedente, non sarebbe possibile modificare ulteriormente il valore della convenzione, rendendo quindi particolarmente delicata l’eventuale approvazione di una modifica contrattuale.

Bisogna tener presente che i contratti sottoscritti dalle amministrazioni che aderiscono a convenzioni Consip devono attenersi alle condizioni fissate nella documentazione di gara relativa alla convenzione originaria. Prima di apportare qualsiasi modifica al contratto, l’ente deve verificare se la convenzione o i relativi documenti di gara prevedano espressamente la possibilità di estendere le prestazioni, e in quali limiti.

Anche nel caso di modifiche entro il quinto d’obbligo, la variante deve risultare coerente con quanto previsto negli atti di gara iniziali e rispettare quanto stabilito dalla normativa vigente in materia, in particolare l’articolo 120 del D.lgs. 36/2023.

L’approvazione di una variante non può considerarsi automatica: è necessario un esame puntuale della convenzione per accertare se vi sia spazio per un incremento delle prestazioni e secondo quali modalità.

È necessario, quindi, prevedere anticipatamente la possibilità di modificare il contratto di appalto inserendo le opportune clausole nei documenti di gara.

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