Tratto da: ANAC
Ripensare gli appalti come un mezzo per creare valore sociale in termini di beni durevoli, sostenibili e inclusivi per le persone, i territori e le comunità. Accelerare sulla digitalizzazione dei contratti pubblici, attraverso nuove tecnologie e nuove modalità aperte di collaborazione con cittadini e imprese, migliorando così i processi e rendendo i contratti pubblici più user-friendly, inclusivi e socialmente efficaci.
Sono questi i principi condensati in una Dichiarazione d’intenti con cui si è conclusa oggi 13 settembre 2024 a Roma la Conferenza internazionale “Gli appalti di nuova generazione”.
Organizzato da Anac, insieme a Open Contracting Partnership e KPP, il meeting ha visto la presenta a Palazzo Salviati, sede dei lavori, di oltre cento esponenti politici, accademici, della società civile di ventisei Paesi diversi.
“Nei prossimi anni assisteremo a grandi trasformazioni nell’Unione Europea. La Commissione sta valutando una revisione delle direttive sugli appalti pubblici; inoltre il 2024 vedrà anche l’adozione diffusa dei nuovi moduli elettronici per gli appalti. La disponibilità di dati di alta qualità, tempestivi e accessibili sarà decisiva nel monitorare i risultati e nell’utilizzare al meglio le limitate risorse pubbliche, dato che gli appalti costituiscono purtroppo un’area ad alto rischio di corruzione. La Direttiva europea anticorruzione dovrebbe rafforzare la domanda di dati attendibili sugli appalti in tutta Europa”, si legge nelle Dichiarazioni finali.
“Come comunità di governi, professionisti degli appalti pubblici, università, organizzazioni della società civile e aziende private, riconosciamo lo slancio unico per trasformare gli appalti pubblici in Europa in un servizio digitale strategico, basato sui dati, volto a creare valore per i cittadini, i territori e le comunità: deve essere un valore sostenibile. Lavoreremo in collaborazione sia a livello nazionale che con le istituzioni dell’Ue per promuovere un’autentica trasformazione degli appalti pubblici”.
Questi gli obiettivi che si è data la Conferenza Internazionale:
Generazione di valore – Gli appalti sostenibili, inclusivi e socialmente responsabili produrranno una vera crescita della prosperità: uno sviluppo multidimensionale (economico, sociale, civile ed etico) che genera valore per i cittadini e garantisce un reale miglioramento della qualità della vita.
Aperti fin dalla progettazione – I sistemi di appalto dovrebbero essere progettati per essere aperti fin dalla progettazione, pubblicando automaticamente dati aperti in tempo reale, di alta qualità, ben strutturati e standardizzati sull’intero processo di appalto, dalla pianificazione all’implementazione, sia sopra che sottosoglia Ue.
Ruolo centrale dei dati – L’apertura dei dati sugli appalti alimenta l’analisi, fornendo informazioni su come la spesa potrebbe essere più incisiva, focalizzata a contribuire il raggiungimento degli obiettivi politici.
Inclusività – La pubblicazione di maggiori informazioni garantisce un accesso più semplice alle informazioni sulle gare d’appalto. Ciò può ridurre le barriere all’ingresso e ai costi legati all’attività imprenditoriale delle PMI e, in ultima analisi, aprire opportunità di appalti per gruppi emarginati, come le PMI guidate da donne.
Integrazione a livello europeo – I database e le piattaforme nazionali dovrebbero essere integrati e i dati armonizzati il più possibile per facilitare lo scambio di informazioni e potenziare il mercato comune degli appalti pubblici.
Efficienza ed efficacia – Il sistema e le procedure di appalto devono essere progettati per garantire facilità di partecipazione, stimolare la concorrenza e, allo stesso tempo, migliorare la fornitura di beni e servizi, fornire valore reale e risorse sostenibili per le persone, i territori e le comunità.
Nella foto, il consigliere Anac Luca Forteleoni, intervenuto alla Conferenza Internazionale