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Cari Colleghi,

 

qualche tempo addietro il sottoscritto scriveva circa la questione dell’inquadramento professionale dei segretari comunali e circa la possibilità che i colleghi di fascia C, dopo due anni di servizio, transitassero automaticamente nella fascia professionale B (primo livello) ed erano idonei per ricoprire sedi di segretaria di classe III (tra i 3001 e 10.000 abitanti).

 

Tale problematica, se sino ad oggi era irrilevante perché il ministero ha sempre effettuato i corsi SPES e SEFA con i tempi corretti, oggi, con la carenza di corsi di formazione e con il totale immobilismo della struttura commissariale, è divenuta di grande attualità.

 

A tal proposito, il sottoscritto ha sottoposto l’annoso quesito all’ARAN, all’ex AGES presso le attuali strutture ministeriali ed all’ANCI (allegato 1).

 

L’ARAN, rispondendo al quesito, si è dichiarata incompetente ed ha rinviato la questione al Ministero dell’Interno che ovviamente non ha ancora fornito alcuna risposta (allegato 2)

 

L’ANCI, invece, ha sposato appieno la tesi del sottoscritto dichiarando che la “Fascia B prevede due diversi livelli di idoneità (allegato 3):

 

• Il primo, che comprende segretari idonei a ricoprire sedi di segreteria da 3001 a 10.000 abitanti*, si consegue dopo due anni di servizio;*

 

• Il secondo, che comprende segretari idonei a ricoprire sedi di segreteria da 10.001 a 65.000 abitanti, si consegue previo superamento di un corso concorso presso la Scuola superiore della pubblica amministrazione locale, a cui si accede dopo 4 anni di servizio.

 

(N.B. Il superamento del corso di specializzazione, oltre a determinare l’idoneità a ricoprire sedi di segreteria con popolazione superiore a 10.000 abitanti e fino a 65.000, determina anche l’acquisizione della qualifica di “Segretario Generale”).”

 

Pertanto, considerata la portata della questione ed i dubbi interpretativi non ancora del tutto risolti, sarebbe auspicabile che tutte le rappresentanze sindacali, soprattutto in questo momento di grande incertezza circa la sorte dell’intera categoria, prendessero posizione sull’argomento e perorassero con forza la nostra interpretazione normativa nell’interesse di tanti colleghi COA che, dopo tanti studi e sacrifici, umani e professionali, hanno diritto a vedere riconosciuta la propria professionalità.

 

Nella speranza di aver fatto cosa gradita si coglie l’occasione per porgere

cordiali saluti ed un augurio di buon lavoro.

 

In fede

 

Ettore Massari

 

 

 

 

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