L’articolo di Luca Di Donna pubblicato su NeoPA.it il 13 marzo evidenzia il crescente divario retributivo tra i dipendenti degli Enti Locali e quelli della Pubblica Amministrazione centrale, che supera ormai il 20%. Il problema principale è che, senza stanziamenti aggiuntivi, questo gap è destinato ad aumentare, poiché il meccanismo di adeguamento stipendiale del pubblico impiego si basa su incrementi percentuali simili per tutti i settori.
Il Rapporto semestrale di Aran sulle retribuzioni pubbliche conferma questa tendenza, stimando che, nel periodo 2021-2027, l’incremento salariale medio mensile per il comparto Funzioni Locali sarà il più basso (395,51 €), rispetto ai 530,68 € della Sanità e ai 562,89 € delle Funzioni Centrali. Complessivamente, dal 2018 al 2027, la crescita percentuale delle retribuzioni per gli Enti Locali sarà solo del 16,68%, contro il 20,43% delle Funzioni Centrali e il 21,08% della Sanità.
Queste differenze derivano principalmente dalla mancanza di stanziamenti aggiuntivi per gli Enti Locali, mentre altri comparti hanno ricevuto risorse extra. Il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha riconosciuto il ritardo accumulato dal comparto e ha sottolineato la necessità di interventi, come il potenziamento del trattamento accessorio, per ridurre il divario retributivo.