segretari nel mirino

Segretari nel mirino

tratto da Settimana degli Enti Locali del 08.07.2014

di Arturo Bianco

 

Abolizione della possibilità di percepire i compensi per i diritti di rogito e taglio del trattamento economico in godimento in caso di scelta di un comune di classe inferiore: sono queste le novità già in vigore per i segretari. Novità che seguono alla annunciata, da parte del Presidente del Consiglio, volontà di “abrogare” questa figura, volontà che si è trasfusa – per la verità solamente in parte ridotta, nel disegno di legge delega di riforma della p.a. e della sua dirigenza. 

Sicuramente le novità già operative determinano effetti pesanti di non poco rilievo per questa categoria. Essi sono, per la abolizione dei diritti di rogito, contenuti nel d.l. n. 90/2014 e, per la parte relativa alla reformatio in peius del trattamento economico, contenuti in una circolare del Ministero dell’Interno che illustra le nuove disposizioni dettate dalla legge di stabilità 2014.

Le due novità si sommano tra loro, arrivando infatti a pochi giorni di distanza, e unitamente alle intenzioni dichiarate, sembrano volere “punire” i segretari comunali e provinciali. Ed infatti la Unione dei segretari, unitamente ad altre organizzazioni sindacali della dirigenza pubblica, ha indetto una manifestazione nazionale.

Non si può mancare di sottolineare che siamo in presenza di una condizione che legittima pienamente la Iniziativa, che vuole dare una risposta ad una condizione di frustrazione e di rabbia per la sottovalutazione del ruolo e del rilievo delle attività svolte dai segretari. Probabilmente la sovrapposizione delle novità è, quanto meno con riferimento alla circolare del Ministero dell’interno, frutto del caso. Sicuramente L’abrogazione della indennità di rogito va inserito nell’ambito delle scelte compiute dal d.l. n. 90/2014 in materia di taglio dei compensi ai dirigenti pubblici, il riferimento va ai compensi ex articolo 92 del d.lgs. n. 163/2006 per la realizzazione di opere pubbliche ela progettazione di strumenti urbanistici, nonché alla drastica limitazione dei compensi spettanti agli avvocati, in particolare se dirigenti, delle p.a. Ma, come sisuol dire, l’amaro resta in bocca: il che impone di fare chiarezza. Chiarezza che occorre fare anche sulla riforma complessiva:anche se su questo punto non si può mancare di sottolineare che la “palla” è nelle mani del Parlamento e che vi sono alcune settimane/mesi per commentare e per fare opera di chiarimento e di convincimento sui parlamentari. Ed ancora che essa appare discutibile in molti aspetti ,ma contiene spunti che hanno un rilievoassai importante e che vanno in una direzione positiva, a parere di chi scrive.

Comunque, come opportunamente sottolinea l’Unione dei segretari, siamo inuna fase di rilevante Importanza e gli esiti concreti non sono ancora in nessun modo definiti. Il tutto nella consapevolezza del fatto che non è sicuramente casuale che queste iniziative vengano assunte da un Governo in cui il Presidente del Consiglio è stato sindaco fino a poche settimane orsono ed il suo Sottosegretario è stato sindaco e presidente dell’Anci fino a poco meno di un anno fa. Che, a parte la circolare sulla reformatio in peius, il Ministero dell’Interno non sembra svolgere un ruolo attivo. Che nei comuni di maggiore dimensione i compiti dei segretari devono essere definiti. Che in tutti gli enti locali è necessario intervenire sulla normativa oggi in vigore, così da renderla più coerente ed adeguata alle necessità di riforma complessiva delle PA e della sua dirigenza.

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