Per evitare conflitto di interesse, bisogna leggere attentamente il comma 4 dell’articolo 45 del Codice: il legislatore prospetta due figure alternative per la corresponsione degli incentivi tecnici.
Se il RUP coincide con il Responsabile del servizio competente alla gestione della spesa e allo stesso tempo risulta anche essere beneficiario degli incentivi tecnici di cui all’art. 45 del D.Lgs. 36/2023, chi può adottare legittimamente il provvedimento di liquidazione? Il RUP stesso o un altro dirigente? Questo quesito è stato posto al MIT al fine di evitare un possibile conflitto di interesse.
In tale scenario si configura una potenziale autoliquidazione, o quantomeno, una situazione in cui la figura che detiene il potere di determinazione e liquidazione è anche direttamente interessata economicamente all’esito del provvedimento.
- ruolo 1 (RUP/Beneficiario): attesta le funzioni tecniche svolte dal gruppo;
- ruolo 2 (Responsabile del Servizio/Liquidatore): adotta il provvedimento di liquidazione.
Se Ruolo 1 e Ruolo 2 sono ricoperti dalla stessa persona fisica, viene compromessa la necessaria separazione funzionale tra l’attività di attestazione/proposta e quella di determinazione/liquidazione.
L’importanza della terzietà
La risposta del MIT (parere 3761/2025) si fonda sulla corretta interpretazione del comma 4 dell’art. 45 del Codice: L’incentivo di cui al comma 3 è corrisposto dal responsabile del servizio preposto alla struttura competente o da altro dirigente incaricato dalla singola amministrazione, sentito il RUP, che accerta ed attesta le specifiche funzioni tecniche svolte dal destinatario dell’incentivo di cui al comma 2.
La ratio legis sottesa alle due figure alternative (“responsabile del servizio preposto” o “altro dirigente”) è proprio quella di fornire alle amministrazioni uno strumento per prevenire il conflitto di interessi. Nel caso prospettato, l’Amministrazione deve esercitare l’opzione prevista dal comma 4 ed incaricare l’adozione del provvedimento di determinazione e liquidazione ad “altro dirigente” o Responsabile apicale così da garantire l’imparzialità del giudizio sull’efficacia, tempestività e correttezza delle prestazioni svolte, presupposti fondamentali per la legittimità dell’incentivo.

