PA: COA V, 260 VINCITORI DEL CONCORSO ATTENDONO AVVIO DEL CORSO DOPO 5 ANNI DAL BANDO

PA: COA V, 260 VINCITORI DEL CONCORSO ATTENDONO AVVIO DEL CORSO DOPO 5 ANNI DAL BANDO

 

 

8 luglio 2014 by Diego Amicucci

 

(AGENPARL) – Roma, 08 lug – Spoil system spinto e porte spalancate ai city manager di nomina fiduciaria, a dispetto del merito; attacco alla categoria dei segretari comunali, presidio di legalità degli enti locali, a dispetto della lotta alla corruzione; 260 giovani vincitori di concorso “congelati” nonostante una procedura avviata nel 2009 e una graduatoria approvata nel 2013, a dispetto dell’annunciato ricambio generazionale: contro le grandi contraddizioni che sembrano emergere dall’ipotesi di riforma della Pubblica Amministrazione, giovedì 10 luglio, si mobiliteranno i segretari comunali e gli aspiranti tali. Minacciati da una impostazione di legge delega che pare metterli in un angolo per lasciare ampio margine di manovra ai sindaci e alla politica, e colpiti da un decreto legge che ha eliminato diritti di rogito e diritti di segreteria, i segretari comunali e provinciali hanno indetto una giornata di mobilitazione che si strutturerà in un doppio momento: direttamente dinnanzi alla Camera dei Deputati nella Piazza di Montecitorio, a partire dalle 10, avrà luogo un sit-in e contemporaneamente, nella adiacente Sala del Garante (Piazza Montecitorio 123/A) si svolgeranno gli interventi di parlamentari, ospiti e rappresentanti sindacali di categoria. Alle adesioni della categoria, si è aggiunta, massiccia, l’adesione dei CoaV, i 260 vincitori del corso concorso bandito nel 2009 che ora attende il via libera del Ministero dell’Interno per lo svolgimento del corso. “Saremo il 10 a Roma con la categoria perché riteniamo che dopo quiz, tre prove scritte, una prova orale su ben 17 materie e già cinque anni trascorsi tra studi e sacrifici – fanno sapere dal comitato CoaV – un Governo che ha promesso ricambio generazione, lavoro ai giovani e riconoscimento del merito non può tenerci al palo. Sul nostro caso sono state presentate già ben sette interrogazioni parlamentari. Siamo fiduciosi, ma anche preoccupati. Abbiamo le competenze, la grinta e l’entusiasmo per dare alla Pubblica Amministrazione quella ventata di rinnovamento di cui il Paese ha bisogno e siamo convinti che, se si vuole davvero cambiare verso a questo Paese come si dice, le capacità e l’entusiasmo di noi giovani sono una scommessa a cui non si può rinunciare”.

In piazza, dunque, contro le mani libere della politica sulla dirigenza nei grandi enti (la bozza di riforma prevede l’istituzione del “ruolo unico dei dirigenti apicali” ma contemporaneamente prevede che nei comuni capoluogo di provincia, nelle città metropolitane e nelle province si possa individuare il “dirigente apicale” senza ricorrere a tale ruolo); contro l’ingresso dei direttori generali senza concorso (si prevede che, in sede di prima applicazione, siano iscritti al ruolo unico dei dirigenti apicali dell’ente i direttori generali che siano in possesso del diploma di laurea e che abbiano svolto le funzioni nei 5 anni precedenti rispetto all’entrata in vigore del decreto legislativo: dov’è finito l’art 97 della Costituzione?); contro i tagli ingiusti e indiscriminati della retribuzione (con la eliminazione dei diritti di segreteria e di rogito i segretari dovranno continuare a espletare la funzione rogante in maniera gratuita) e perché l’associazionismo nei piccoli comuni – obbligatoria per gli enti fino a 5mila abitanti – avvenga con la giusta garanzia che nessun segretario resti senza lavoro e, infine, perché i giovani vincitori del concorso Coa5 possano svolgere il corso (già programmato e finanziato ma inspiegabilmente non ancora calendarizzato) e diventare così finalmente segretari.

 

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