Cos’è l’Accordo Quadro
L’Accordo Quadro è l’accordo concluso tra una o più stazioni appaltanti e uno o più operatori economici, il cui scopo è quello di stabilire le clausole relative agli appalti da aggiudicare durante un dato periodo, in particolare per quanto riguarda i prezzi e, se del caso, le quantità previste.
L’accordo quadro è uno strumento contrattuale, non una procedura di affidamento.
Difatti, le procedure di affidamento sono previste dal d.lgs. 36/2023 in relazione al valore del contratto da affidare e le amministrazioni, pertanto, aggiudicano ad uno o più operatori gli accordi quadro applicando le procedure selettive contemplate dal codice stesso.
L’Accordo Quadro rappresenta l’atto iniziale di una fattispecie complessa, a formazione progressiva, di cui detta la disciplina generale da applicare per tutta la durata temporale dello stesso che, poi, si completa nei dettagli con i successivi atti di adesione.
L’operazione complessiva si caratterizza per il fatto che ciascun atto discendente trova il suo presupposto, essenziale ed imprescindibile, nell’Accordo Quadro che diventa, per tale aspetto, anche il parametro di riferimento per la valutazione di legittimità di ciascun accordo che ad esso aderisce.
Conseguentemente, i singoli contratti esecutivi, seppur indipendenti l’uno dall’altro, sono strettamente collegati all’accordo quadro che costituisce il primo atto di un’unica operazione economica complessa, data la presenza di un vincolo inscindibile (…) tra l’accordo quadro e i singoli contratti discendenti.
La Direttiva 2004/18/CE ha qualificato lo strumento degli accordi quadro “una tecnica di aggiudicazione efficiente in tutta Europa” (considerato n. 60 della direttiva 2014/24/UE cit.), precisandone comunque le condizioni per un uso legittimo e non distorsivo della concorrenza.
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