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Ordinanza del 17/06/2025 n. 16371/5 – Corte di cassazione

Impugnazione dell’intimazione di pagamento: obbligo o facoltà?

L’intimazione di pagamento è un atto impugnabile facoltativamente o necessariamente? 
È questo essenzialmente il quesito sulla base del quale la Corte di Cassazione ha rinviato la causa per la fissazione della pubblica udienza.
In effetti, la Suprema Corte dà atto della presenza di diverse pronunce: per alcune di queste (C. Cass. 11 marzo 2025, n. 6436), l’intimazione è un atto assimilato all’avviso di mora, di cui all’art. 50 del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 602 e, dunque, rientrante nell’elenco di cui all’art.19 del D. lgs. 31 dicembre 1992, n. 546; secondo altre decisioni (C. Cass. 17 giugno 2024, n. 16743), l’intimazione di pagamento non rientra nell’elenco di cui all’art. 19 e, pertanto, si tratta di atto facoltativamente impugnabile.
 

Testo integrale dell’ordinanza

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