Il New York Times: «Non c’è angolo d’Italia immune da crimine»
Nell’edizione internazionale l’NYT commenta l’inchiesta sulla corruzione e gli appalti pilotati che ha portato a 37 arresti a Roma: «Il boss dava istruzioni dopo le elezioni in Campidoglio: “Chiamate i neoeletti e dite loro: che te serve?’»
di Redazione Online Roma
ROMA – L’inchiesta sulla corruzione a Roma «sta a ricordare che, virtualmente, non c’è angolo dell’Italia che sia immune dall’infiltrazione criminale»: è il commento pubblicato nell’edizione internazionale del New York Times in una corrispondenza da Roma di Elisabetta Povoledo apparsa in prima pagina. Analizzando quanto accaduto nella Capitale negli ultimi dieci giorni, da quando il 2 dicembre sono scattati i 37 arresti per l’inchiesta che vede indagati un centinaio tra malavitosi, manager delle aziende municipalizzate e politici romani, il quotidiano statunitense spiega che l’inchiesta rivela uno scandalo nazionale e sottolinea come «virtually no corner of Italy is immune to criminal penetration».
«Incapaci di riformare il sistema e il fisco»
Non solo, secondo Il New Yor Times, le indagini della Procura di Roma rilanciano interrogativi «about Italy’s ability ever to reform itself and fulfill the demands for fiscal responsibility», ovvero sull’affidabilità del Belpaese in merito alla richiesta di una maggior responsabilità in campo fiscale chiesta dai soci dell’Eurozona. E ricorda che poco dopo le elezioni comunali del 2013 (Marino era stato eletto a marzo), il boss Massimo Carminati dava nai suoi «collaboratori» della banda istruzioni su come trattare con i neoeletti rappresentanti in Campidoglio: «Dite loro che abbiamo fatto questo e quello… e chiedete quali sono i loro progetti – diceva intercettato nel giugno 2013 – Chiedete: che te serve? Che posso fa’ per te? ».
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