tratto da biblus.acca.it

Quando un operatore economico rischia l’esclusione da una gara per questioni legate alla sua affidabilità professionale? Quali obblighi deve rispettare in termini di comunicazione e quali sono i limiti del controllo giudiziario sulle scelte della stazione appaltante? Questi interrogativi sono stati affrontati dal Consiglio di Stato nella sentenza 4337/2025 che chiarisce aspetti fondamentali riguardo ai gravi illeciti professionali e all’applicazione delle norme in materia di affidabilità degli operatori economici.

Stabilire se un operatore sia affidabile o meno comporta la valutazione di eventuali illeciti gravi commessi, che possano compromettere la sua integrità. Quando alcuni soci o amministratori sono coinvolti in procedimenti penali, l’operatore ha l’obbligo di segnalare tali situazioni, anche se non ancora giudizialmente concluse. Questo principio si basa sul presupposto che la trasparenza delle informazioni sia essenziale per una corretta valutazione da parte della stazione appaltante, che dispone di un margine di discrezionalità nella decisione finale sull’eventuale esclusione.

Un aspetto particolarmente delicato riguarda le figure degli “amministratori di fatto”: figure che, pur senza una carica formale, esercitano un’influenza decisiva sulla gestione dell’impresa. Anche per questi soggetti sussiste l’obbligo di dichiarare situazioni rilevanti ai fini dell’affidabilità. Il Consiglio di Stato ha ribadito che, indipendentemente dalla posizione formale, ciò che conta è il reale potere decisionale e la capacità di incidere sulle scelte aziendali. Di conseguenza, eventuali procedimenti penali che li riguardino devono essere comunicati e valutati con attenzione.

Fino a che punto il giudice amministrativo può entrare nel merito delle valutazioni svolte dalla stazione appaltante?

La sentenza sottolinea come il giudice debba limitarsi a controllare che la decisione sia motivata in modo logico e proporzionato, evitando di sostituire il proprio giudizio a quello dell’amministrazione. Solo in presenza di errori evidenti, come illogicità manifeste o travisamento dei fatti, il giudice può intervenire per annullare la decisione. Al contrario, se l’amministrazione ha svolto un’analisi ponderata, considerando tutte le circostanze, la sua scelta deve essere rispettata.

Viene ribadita l’importanza del principio di proporzionalità nel procedimento di esclusione: la stazione appaltante deve adottare valutazioni equilibrate e basate su elementi concreti. Al contempo, viene sottolineata l’importanza della completa e tempestiva comunicazione da parte degli operatori economici di qualsiasi informazione che possa incidere sulla loro affidabilità.

Questo equilibrio tra trasparenza dell’operatore, potere discrezionale dell’amministrazione e controllo giudiziario è fondamentale per garantire procedure di gara corrette, trasparenti e giuste.

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