tratto da NTPLUS - Articolo integrale di Gianni Trovati

Per gli enti locali, l’impianto discusso ieri è figlio di una scelta di fondo prospettata dall’Aran in termini perequativi

Il rinnovo del contratto per i circa 404mila dipendenti di regioni, comuni, province e città prevede aumenti medi del 7,32% dello stipendio. Gli incrementi mensili variano dai 111,45 euro lordi per gli operatori ai 141,5 euro per i funzionari, passando per altre fasce intermedie. Per il settore sanitario, gli aumenti oscillano tra 115 e 193,9 euro, con incrementi anche per le indennità infermieristiche e di tutela del malato.

Per gli enti locali, l’Aran ha proposto un approccio perequativo, considerando che i dipendenti di questo comparto percepiscono mediamente il 19% in meno rispetto alla Pubblica Amministrazione centrale. Tale divario ha reso il settore meno attrattivo, con alti livelli di rinunce ai concorsi. Per ridurre il fenomeno, il 94% delle risorse disponibili per gli aumenti contrattuali (un miliardo di euro) sarà concentrato sullo stipendio tabellare.

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