tratto da biblus.acca.it

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) rafforza la tutela dei professionisti e la correttezza delle procedure di gara con un chiarimento pubblicato nella sezione “art. 66 – Operatori economici” del portale dei contratti pubblici. Due punti principali emergono: il divieto di legare i compensi dei progettisti all’ottenimento di finanziamenti e la necessità di separare l’affidamento del Documento di fattibilità delle alternative progettuali (Docfap) dagli altri livelli di progettazione.

In primo luogo, Anac sottolinea che non è ammissibile inserire nei bandi clausole che condizionino il pagamento delle prestazioni all’ottenimento di contributi pubblici o fondi esterni. Alcuni enti tentano infatti di trasferire il rischio dell’accesso ai finanziamenti direttamente sui progettisti. L’Autorità ricorda che il compenso per i servizi di ingegneria e architettura fa parte integrante dell’appalto e deve essere garantito indipendentemente dall’esito di eventuali richieste di finanziamento. Si tratta di una conferma del principio di equo compenso e della corretta allocazione dei rischi sanciti dal D.lgs. 36/2023.

Il secondo chiarimento riguarda la fase iniziale della progettazione, con particolare riferimento al Docfap. Anac conferma che questo documento deve precedere la redazione del Documento di indirizzo alla progettazione (Dip) e degli ulteriori livelli progettuali. La sequenza procedurale prevista dall’Allegato I.7 stabilisce che il Docfap deve essere elaborato in coerenza con il quadro esigenziale definito dal Rup; solo dopo il Dip può essere predisposto e, successivamente, si può procedere alla progettazione definitiva ed esecutiva.

Di conseguenza, non è consentito affidare in un’unica procedura sia il Docfap sia i livelli progettuali successivi. Un approccio del genere rischierebbe di comprimere la valutazione delle alternative e di predefinire il progetto senza un’analisi preliminare di costi, benefici e scenari progettuali.

L’intervento dell’Autorità si propone di correggere la tendenza di molti enti locali a ricorrere a bandi “pacchetto unico” per accelerare la spesa, soprattutto sul fronte PNRR, evitando così errori procedurali e potenziali contenziosi. Anac intende rafforzare la fase decisionale preliminare come strumento per sviluppare progetti sostenibili, ridurre varianti e contenere extracosti.

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