tratto da lentepubblica.it a cura di Giuseppe Vinciguerra

La recente Deliberazione n. 232/2025/PAR della Sezione di Controllo per la Regione Siciliana della Corte dei conti (depositata il 10 ottobre 2025) offre un quadro interpretativo fondamentale e severo per gli enti locali che si trovano nella condizione più critica di dissesto finanziario.

La pronuncia risponde a una richiesta di parere avanzata da un Comune siciliano, in merito alla possibilità – per gli enti in dissesto e privi di bilancio di previsione – di poter stanziare e utilizzare la c.d. componente variabile del fondo risorse decentrate, tenuto conto della previsione contrattuale di cui all’art. 79, co. 4, primo e secondo periodo, del CCNL Funzioni Locali per il triennio 2019- 2021.

Nello specifico, il cuore della questione riguardava la possibilità di stanziare, nella c.d. parte variabile del Fondo Risorse Decentrate (FRD), quote destinate al finanziamento dei compensi professionali per gli avvocati comunali (ai sensi dell’art. 9, d.l. n. 90/2014) e degli incentivi per funzioni tecniche (ai sensi dell’art. 45, d.lgs. n. 36/2023), anche quando gli oneri sono a carico del bilancio dell’ente e non coperti da risorse etero-finanziate.

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