Assunzioni facili a e-Servizi: “Danno da un milione”. Crocetta e Ingroia a giudizio
Citazione della Corte dei conti anche per sei ex assessori. Reclutamento senza concorso, la giunta avallò la decisione
di ANTONIO FRASCHILLA
IL GOVERNATORE Rosario Crocetta, il presidente di Sicilia e-Servizi Antonio Ingroia e sei ex assessori delle giunte recenti dovranno rispondere in giudizio di un presunto danno erariale da un milione di euro per le “assunzioni senza concorso” varate nella controllata di Palazzo d’Orleans. Dopo indagini e polemiche, in queste ore sono stati notificati gli atti di citazione della Corte dei conti, presieduta da Guido Carlino, sulle “assunzioni senza concorso” in Sicilia e-Servizi. La prima udienza è fissata per il 15 maggio. Al centro dell’indagine della Corte dei conti, coordinata dal magistrato Gianluca Albo, ci sono le sessanta assunzioni varate dal presidente di Sicilia e-Servizi Ingroia e avallate da una delibera della giunta. La società informatica, spesso al centro delle cronache per sprechi e acquisti di software a prezzi d’oro, doveva chiudere dopo l’uscita di scena del socio privato. Ma non essendo mai stato formato il personale regionale, come prevedeva la vecchia gara del governo Cuffaro, chiudere la spa “avrebbe messo a rischio il funzionamento di tutta la macchina amministrativa della Regione”.
Questa, per lo meno, la tesi del governo Crocetta, che ha quindi deciso di rimetterla in piedi assumendo i dipendenti prima in capo alla parte privata. Tra questi, molti nomi noti alla politica, specie di area centrodestra, e il genero del mafioso Giovanni Bontate, ucciso nel 1988. “Non potevo consentire che l’attività si fermasse”, sostenne l’ex pm Ingroia. Ma subito è scattata l’indagine della Corte dei conti, che prima ha inviato gli inviti a dedurre e adesso ha deciso il rinvio a giudizio. Il danno stimato per queste assunzioni senza concorso per i magistrati contabili è pari a un milione di euro. Nel dettaglio Crocetta è chiamato a rispondere per una cifra pari a 265 mila euro, Ingroia per 100 mila euro, stessa cifra per l’avvocato dello Stato Massimo Dell’Aira che aveva firmato un parere favorevole alle assunzioni e per il ragioniere generale Mario Pisciotta. Intorno ai 50 mila euro il presunto danno imputato agli ex assessori Nelli Scilabra, Patrizia Valenti, Michela Stancheris, Dario Cartabellotta, Ester Bonafede e Nino Bartolotta, molti di questi difesi dagli avvocati Francesco Stallone, Beatrice Miceli e Pier Carmelo Russo. Il danno ipotizzato riguarda solo i primi mesi di assunzione di questo personale, che è ancora in servizio. In caso di giudizio favorevole per la procura, il danno contestato potrebbe quindi crescere.
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