14/03/2023 – Mercato opere pubbliche: nel 2022 boom di gare e concorsi di progettazione

Mercato opere pubbliche: nel 2022 boom di gare e concorsi di progettazione

La conferma dalla ricerca realizzata dall’ONSAI – Osservatorio Servizi di Architettura e Ingegneria – CNAPPC-CRESME. Evidenziate anche le criticità del nuovo Codice degli Appalti

Siamo di fronte a una nuova ed eccezionale fase espansiva delle Opere pubbliche, a cui il PNRR sta dando un significativo contributo e sulla quale incidono anche altri programmi precedentemente avviati. La conferma arriva dalla ricerca “Il boom del mercato delle Opere pubbliche, il nuovo Codice e la qualità della progettazione” realizzata dall’ONSAI – Osservatorio Servizi di Architettura e Ingegneria. CNAPPC-CRESME.

Tra i dati più rilevanti, la crescita della progettazione di Opere pubbliche che passa dai 300 milioni di euro del 2016 ai 3 miliardi del 2022, con un aumento dei bandi da 2.900 a quasi 6.000. E ancora: se i concorsi di progettazione nel 2020 erano stati 121, nel 2021 108, nel 2022 hanno avuto un vero e proprio boom (511) e ben 300 se ne sono registrati nei solo primi due mesi del 2023.

Lo studio ha rilevato che nel 2022 sono stati 83 i miliardi di lavori in gara, così suddivisi:

  • 53,6 miliardi per infrastrutture (reti di trasporto, idriche, rifiuti, energia e telecomunicazioni) e interventi di difesa del suolo, verde pubblico e arredo urbano;
  • 30 miliardi di lavori per l’edilizia pubblica sia di nuova costruzione che di riqualificazione.

Dei 3,1 miliardi riguardanti le gare di progettazione nel 2022, il 69% è stato affidato mediante accordi quadro (circa 2,1 miliardi). Di questi, circa il 45% (1,4 miliardi) sono bandi Invitalia per la progettazione, la direzione lavori e il collaudo di lavori pubblici PNRR-PNC inseriti nel Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (PINQuA), nei Piani Urbani Integrati (PUI) per la ristrutturazione, la manutenzione e la rifunzionalizzazione ecosostenibile di strutture edilizie pubbliche esistenti, nel Piano di investimenti strategici sui siti del patrimonio culturale (edifici e aree naturali), tra gli investimenti della Missione 6 «Salute» per la realizzazione di reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale (Case della Comunità e ospedali di Comunità). I principali committenti per la progettazione sono Comuni e Enti centrali; sanità, scuole, vita sociale e abitare i principali ambiti tematici.

Una stagione virtuosa che però, sottolinea il CNAPPC, rischia di essere messa in crisi dall’eccessiva semplificazione alla quale tende il testo del nuovo Codice dei Contratti, non valorizzando ad esempio il concorso di progettazione, anzi, sottovalutandolo e abbassando fortemente la qualità delle Opere pubbliche. “Il concorso di progettazione non è solo la procedura fondamentale per garantire l’ottenimento di progetti di alta qualità armonicamente inseriti nell’ambiente e nei territori, ma rappresenta un importante investimento di denaro pubblico capace di mettere in atto processi incisivi e duraturi. Ai giovani professionisti, poi, dà la possibilità d  partecipare ad una selezione meritocratica sui progetti che prevede l’affidamento dell’incarico al vincitore”.

Conferma ne è anche l’apertura alla possibilità di  utilizzare l’appalto integrato come procedura di aggiudicazione dei lavori, che già in questa fase passa dai 2,5 miliardi di importi in gara del 2016 a oltre 35 miliardi nel 2022, pari al 42% del mercato delle opere pubbliche.

Dalla ricerca emergono altre criticità, tra cui il calcolo del corrispettivo da porre a base di gara, il mancato rispetto dell’art. 52 del R.D. 2537/1925 (prestazione non riservata a architetti per immobili storici) e il mancato ricorso al concorso per la progettazione di lavori di particolare rilevanza. Inoltre emerge una minore incidenza dei casi di affidamento al vincitore del concorso dei livelli successivi di progettazione come motivo del sempre più frequente ricorso all’appalto integrato.

I risultati della ricerca saranno illustrati oggi a Roma nel corso della Conferenza Nazionale degli Ordini degli Architetti PPC. A commentare i dati con i vertici del Consiglio Nazionale degli Architetti PPC, durante l’iniziativa “Opere pubbliche, nuovo Codice dei contratti: Quale possibile futuro?”, saranno il presidente dell’ANAC, Giuseppe Busia, il Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Massimo Sessa, e Francesca De Sanctis, Componente della Commissione Referente Opere Pubbliche ANCE.

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