07/09/2022 – L’esercizio della funzione legislativa della Regione Umbria alla prova dell’adeguamento alla normativa eurounitaria

Abstract [It]: Il fine del presente saggio è quello di indagare le modalità attraverso le quali la Regione Umbria persegue lo scopo di armonizzare l’esercizio della propria funzione legislativa con le necessità di adeguamento della normativa regionale al diritto prodotto dall’Unione europea. Tali necessità sono venute ad addensarsi in modo crescente a seguito della Riforma del Titolo V (2001) e delle connesse evoluzioni legislative di rango sub-costituzionale (si pensi, in primis, alla legge ordinaria dello Stato 5 giugno 2003, n. 131 e alla legge 24 dicembre 2012, n. 234). Si tratta di un processo di innovazione che ha determinato “a cascata” un ripensamento marcatamente ampliativo (sia dal punto di vista quantitativo, sia da quello qualitativo) della varietà di fonti, disposizioni e strumenti normativi e procedurali coinvolti, a livello sub-statatale, nell’attuazione e nel recepimento del diritto prodotto dall’Unione europea da parte delle Regioni italiane: basti pensare agli Statuti c.d. «di seconda generazione», alle leggi di procedura e alle leggi regionali europee annuali. A seconda delle modalità attraverso cui si prevede il ricorso alle accennate innovazioni strumentali e procedurali, due sono i modelli che emergono nel panorama regionale italiano: il modello periodico e il modello saltuario. Al modello di tipo periodico è riconducibile il caso umbro, centro dell’approfondimento qui offerto. L’analisi intrapresa ha inteso esaminare le specificità del recepimento di questo modello nel contesto dell’esercizio della funzione legislativa della Regione Umbria precipuamente alla luce di due ambiti di osservazione. Da un lato, quello delle norme positive che lo regolano, ponendo così l’attenzione sulle disposizioni emergenti dalle varie fonti coinvolte (Statuto, legge regionale di procedura, Regolamento interno dell’Assemblea legislativa), muovendosi dai principi ai fondamenti procedurali della c.d. “fase discendente”. Dall’altro, con riguardo allo stato di implementazione degli strumenti normativi e procedurali previsti (in particolare della legge annuale europea e della sessione europea). Quanto emerso da tali ambiti di osservazione confluirà, in ultimo, in dei rilievi conclusivi volti a identificare delle priorità operative che dovrebbero, ragionevolmente, orientare corrispondenti azioni mirate da parte del legislatore umbro nel breve e medio periodo.

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