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QUI IL COMUNICATO 

Comunichiamo che la questione sulla legittimità costituzionale dell’art.10, comma 2 bis, del decreto legge 24 giugno 2014, n. 90 “Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari” è stata discussa oggi martedì 7 giugno 2022 davanti alla Corte Costituzionale.

Ricordiamo che l’articolo 10 è intervenuto sulla disciplina dei diritti di rogito andando a sopprimere tale specifica separata voce retributiva a danno dei segretari che prestano l’attività in enti in cui sono  previste figure dirigenziali. Attualmente, la voce retributiva relativa ai diritti di rogito è invece  riconosciuta, nella misura del 100% dei corrispondenti introiti, in misura non superiore a un quinto dello stipendio in godimento, ai segretari di Fascia C ed a tutti i segretari, prescindendo dalla fascia  di appartenenza, che si trovano ad operare in comuni nei quali non è presente la dirigenza. La disciplina previgente prevedeva il riparto degli introiti con lo Stato, a cui spettava una quota del 10% e l’attribuzione ai segretari comunali e provinciali in misura pari al 75% e fino ad un massimo di un quinto dello stipendio in godimento.

La riforma del 2014 ha sortito numerose interpretazioni, che hanno generato una serie di contenziosi, fino ad arrivare alla Corte Costituzionale, chiamata a valutarne la legittimità con riferimento agli artt.3, 36 e 97 della Costituzione.

L’Associazione Nazionale Professionale Segretari Comunali e Provinciali G.B. Vighenzi si è impegnata a sostenere davanti alla Corte Costituzionale la questione di legittimità con un intervento diretto, nella veste di “Amici curiae”, intervento ammesso dalla Corte Costituzionale.

Il Prof. Avv. Andrea Pertici, incaricato anche dall’Associazione Vighenzi, ha riferito degli esiti  dell’udienza in Corte Costituzionale di oggi. In estrema sintesi, il Giudice istruttore Sangiorgio ha relazionato in modo puntuale soffermandosi anche sugli interventi delle associazioni. 

Nell’illustrazione delle memorie il Prof. Avv. Pertici ha avuto modo di attirare l’attenzione dei Giudici della Corte sugli argomenti di maggior forza. Siamo sicuri che i Magistrati contabili abbiano colto la sostanza della questione. Le preoccupazioni concernenti l’impatto sulla spesa pubblica, che pure ci sono, non dovrebbero annullare la fondatezza della pretesa. Entro i prossimi 30 giorni potrebbero essere resi noti gli esiti.

Siamo cautamente ottimisti, abbiamo fiducia che l’azione promossa andrà a buon fine e che i Giudici della Corte Costituzionale dichiareranno fondate le questioni di legittimità sollevate portando così a conclusione la soppressione di una voce retributiva riconosciuta ai segretari fino al 2014. 

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