Print Friendly, PDF & Email

AranSegnalazioni – Newsletter del 13/11/2018

 

AranSegnalazioni

 

Newsletter del 13/11/2018

 

 

Questo testo viene mostrato quando l'immagine è bloccata

Attività istituzionale dell’Agenzia

 

Dati statistici

Aggiornamento delle elaborazioni statistiche sulle retribuzioni medie pro-capite nella PA e nel Settore privato

Nella sezione Pubblicazioni e Statistiche sono state aggiornate all’anno 2017 le elaborazioni statistiche sulle retribuzioni medie pro-capite nella Pubblica Amministrazione e nel Settore Privato.

Vai al documento

Orientamenti applicativi

Comparto Funzioni Centrali

Con riferimento all’art. 38 del CCNL 2016/2018 che disciplina le “assenze per malattia in caso di gravi patologie richiedenti terapie salvavita”, si chiede di sapere se i quattro mesi del periodo massimo di ciascun anno solare riconosciuti per gli effetti collaterali vadano sommati alle assenze per malattia di cui all’art. 37, comma 1.

Vai al documento

 

Orientamenti applicativi

Comparto Funzioni Locali

Ai sensi dell’art.67, comma 1, del CCNL delle Funzioni Locali del 21.5.2018, nell’unico importo consolidato delle risorse stabili ivi previsto, confluisce anche l’importo annuale delle risorse di cui all’art.32, comma 7, del CCNL del 22.1.2004 (pari allo 0,20% del monte salari dell’anno 2001, esclusa la quota relativa alla dirigenza) nel caso in cui tali risorse non siano state utilizzate nel 2017 per il finanziamento delle posizioni organizzative di alta professionalità. Era obbligatorio inserire nel fondo lo 0,20 del monte salari dell’anno 2001, come previsto dal ciato art.32, comma 7, del CCNL del 22.1.2004, anche se l’ente non aveva intenzione di istituire le “alte professionalità”? Qualora l’ente non avesse previsto tali risorse nel fondo del 2017 e non le avesse accantonate, può comunque inserirle nell’unico importo consolidato relativo al 2017?

Vai al documento

Orientamenti applicativi

Comparto Funzioni Locali

Alla luce delle previsioni dell’art. 27 del CCNL delle Funzioni Locali del 21.5.2018, concernente l’orario di lavoro flessibile, gli eventuali crediti residui risultanti a fine mese possono essere utilizzati per compensare debiti orari del mese successivo? Se a fine mese il dipendente ha un saldo negativo tra crediti e debiti orari, derivanti dall’utilizzo delle fasce di flessibilità, si deve procedere alla decurtazione della retribuzione?

Vai al documento

 

Orientamenti applicativi

Comparto Funzioni Locali

Un ente che non ha sottoscritto il contratto integrativo relativo all’anno 2017, può prevedere, nel contratto integrativo firmato oltre l’anno di competenza, i criteri per la distribuzione del compensi relativi alla performance per il suddetto 2017?

Vai al documento

 

 

 

Questo testo viene mostrato quando l'immagine è bloccata

Sezione Giuridica

 

Corte di Cassazione

Sezione Lavoro

Sentenza n. 22397 del 13/8/2018

Pubblico impiego – indennità di amministrazione – regola del riassorbimento con produttività collettiva e retribuzione di posizione – principio di diritto

Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale

La Corte d’Appello aveva riconosciuto, così come il giudice di prime cure, il diritto di due ex dipendenti del comparto Ministeri, trasferiti alla regione Lazio, ad ottenere la cumulabilità tra l’indennità di amministrazione con la produttività collettiva e la retribuzione di posizione. Avverso questa sentenza propone ricorso la regione Lazio anche sulla base del fatto che già la giurisprudenza della Suprema Corte, nell’applicare l’art. 2112 c.c. alle ipotesi di mobilità tra amministrazioni, in virtù del principio generale sancito dall’art. 31 d.lgs. n. 165/2001 che menziona espressamente tale norma, aveva già affermato in precedenza il principio generale del riassorbimento del trattamento retributivo, in difetto di specifiche norme primarie a carattere derogatorio. Gli Ermellini ricordano poi il principio di diritto cui intendono dare continuità in base al quale: “In tema di passaggio da un’amministrazione all’altra, il mantenimento del trattamento economico collegato al complessivo “status” posseduto dal dipendente prima del trasferimento opera nell’ambito, e nei limiti, della regola del riassorbimento in occasione dei miglioramenti d’inquadramento e di trattamento economico riconosciuti dalle normative applicabili per effetto del trasferimento, dovendosi contemperare, in assenza di una specifica previsione normativa, il principio d’irriducibilità della retribuzione, con quello di parità di trattamento dei dipendenti pubblici, stabilito dall’art. 45 del d.lgs. 30 marzo 2001, n.165.” (Cass. n. 24950/2014; confermata da Cass. n. 11123/2016).”In applicazione di tale principio di diritto, pertanto, deve essere riconfermata, … in assenza di una specifica disciplina che ne imponga la conservazione, la regola del riassorbimento con l’indennità di produttività collettiva e con la retribuzione di posizione.”.

Vai al documento

Corte di Cassazione

Sezione Lavoro

Sentenza n. 22664 del 25/9/2018

Pubblico impiego – scuola – istituto del fuori ruolo ex art. 514 T.U. scuola – istituto del fuori ruolo ex artt. 58 e 59 DPR 3/1957 – diversa natura – differenti conseguenze

Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale

Nella presente sentenza la Suprema Corte, rigettando il ricorso di una insegnate, chiarisce la diversa natura e i diversi presupposti per la concessione dell’istituto del fuori ruolo ex art. 514 del T.U. scuola, e di quello derivante invece dagli artt. 58 e 59 del DPR. N. 3/1957. Dicono i giudici: “questa Corte ha avuto modo di sottolineare la diversità concettuale dell’istituto del fuori ruolo disciplinato dall’art. 514 del T.U. sulla scuola, rilevandone l’atecnicità rispetto alla fattispecie di fuori ruolo ordinaria, disciplinata dagli artt. 58 e 59 del D.P.R. n.3/1957 (Cass. n.1475/2017). Quest’ultima, finalizzata alla massima efficienza dell’attività amministrativa, consente all’amministrazione di destinazione di utilizzare precise competenze e professionalità presenti in altra amministrazione e a quella di provenienza di partecipare all’esercizio di funzioni che esulano dalla sua originaria competenza, sia pure in stretta connessione con gli interessi pubblici che la stessa è tenuta ad assicurare; l’utilizzo del fuori ruolo nell’amministrazione scolastica, è finalizzato, invece, a tutelare il dipendente, colpito da infermità per causa di servizio, concedendogli la possibilità di essere utilizzato in mansioni diverse compatibili col suo stato di salute.” Pertanto, proseguono i giudici, l’accertato stato temporaneo di inidoneità psico-fisica, non è compatibile on la ratio speciale della dispensa dal servizio con utilizzazione in altri compiti previo collocamento fuori ruolo (ipotesi prevista esclusivamente in caso di inidoneità psico-fisica assoluta), rientrando invece nell’ambito della disciplina ordinaria in tema di assenze per malattia.

Vai al documento

 

Corte di Cassazione

Sezione Lavoro

Sentenza n. 21902 del 7/9/2018

Pubblico impiego – mancata procedura di riqualificazione – presunta perdita di chances – richiesta risarcimento – principio di diritto

Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale

Un dipendente del Ministero della giustizia inquadrato nella posizione economica C1, si rivolge alla Suprema corte per ottenere il risarcimento dei danni da perdita di chances dovuti al fatto che l’Amministrazione non aveva dato corso alla procedura di riqualificazione per la copertura di posti nella posizione economica C3. La Corte d’Appello aveva precedentemente respinto la domanda del dipendente per vari motivi, sottolineando inoltre che la disciplina contrattuale non attribuisce al lavoratore un diritto alla riqualificazione. Anche gli Ermellini respingono la domanda del dipendente e facendo riferimento alla ordinanza n. 30872/2017 ricordano che tali domande quando vengono presentate devono contenere allegazioni tali da dimostrare che il lavoratore, allorché la prova fosse stata espletata, avrebbe avuto la concreta possibilità di superare il corso. Nella sentenza viene poi ribadito il seguente principio di diritto: “in tema di risarcimento del danno per perdita di chances di promozione incombe sul singolo dipendente di provare, pur se solo in modo presuntivo, il nesso di causalità tra l’inadempimento datoriale e il danno, ossia la concreta sussistenza della probabilità di ottenere la qualifica superiore.”.

Vai al documento

Corte dei Conti

Sezione Autonomie deliberazione n. 19/2018

Enti locali – Incrementi fondo risorse decentrate Ccnl Funzioni locali – Vincoli di spesa 

Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale

I magistrati contabili della Sezione delle Autonomie sono intervenuti per esprimere un parere uniforme su un contrasto interpretativo sorto tra Sezioni regionali di controllo, relativo all’interpretazione della portata applicativa dall’art. 23, comma 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75, che pone limiti quantitativi all’ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento economico accessorio del personale, rispetto agli incrementi del fondo risorse decentrate previsti dall’art. 67, comma 2, lett. a) e lett. b) del nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto Funzioni locali per il triennio 2016-2018, sottoscritto il 21 maggio 2018. Il Collegio enuncia il seguente principio di diritto al quale si atterranno le Sezioni regionali di controllo: “Gli incrementi del Fondo risorse decentrate previsti dall’art. 67, comma 2, lettere a) e b) del CCNL Funzioni locali del 21 maggio 2018, in quanto derivanti da risorse finanziarie definite a livello nazionale e previste nei quadri di finanza pubblica, non sono assoggettati ai limiti di crescita dei Fondi previsti dalle norme vigenti e, in particolare al limite stabilito dall’art. 23, comma 2, del decreto legislativo n. 75/2017”.

Vai al documento

 

Corte dei Conti

Sezione Regionale controllo Toscana deliberazione n. 62/2018

Enti locali – Dimissione dipendente – Utilizzo graduatoria posti a tempo indeterminato

Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale

I magistrati contabili, intervenuti In merito alla possibilità di sostituire un dipendente dimissionario con una nuova assunzione facendo ricorso allo scorrimento della graduatoria degli idonei, rinviano all’orientamento giurisprudenziale della Sezione Lombardia n. 328/2017, secondo cui sarebbe consentito lo scorrimento delle graduatorie (con conseguente ulteriore assunzione), in quanto tale scelta è “rispettosa del favor espresso dal legislatore e dalla giurisprudenza per lo scorrimento delle graduatorie”, risultando più rispondente alle esigenze di tutela della finanza pubblica “nella misura in cui – alla luce del peculiare rilievo recentemente attribuito ai valori di economicità, efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa, in conseguenza dell’estensione dei vincoli di finanza pubblica a tutte le amministrazioni”- una interpretazione differente “finirebbe per rendere inutilizzabili, nell’anno di competenza della possibile assunzione, le risorse destinate al complessivo espletamento della procedura concorsuale volta all’assunzione medesima”.

Vai al documento

Corte dei Conti

Sezione Regionale controllo Lombardia deliberazione n. 232/2018

Enti locali – Cumulo rapporto di lavoro a tempo indeterminato e incarico dirigenziale

Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale

I magistrati contabili si esprimono sulla compatibilità tra rapporto a tempo indeterminato e il contemporaneo svolgimento di un incarico dirigenziale, affermando che il principio cardine, nell’ambito del rapporto d’impiego pubblico, è caratterizzato dall’esclusività della prestazione così come declinato dal d.l.gs 165/2001; in linea di immediata aderenza con tale principio si poneva il disposto dell’art. 110 TUEL, comma 5, che già prima della modifica disposta con l’art. 11, comma 1, lett. b) D.L. n. 90/2014, statuiva: “il rapporto di impiego del dipendente di una pubblica amministrazione è risolto di diritto con effetto dalla data di decorrenza del contratto stipulato con l’ente locale ai sensi del comma 2. L’amministrazione di provenienza dispone, subordinatamente alla vacanza del posto in organico o dalla data in cui la vacanza si verifica, la riassunzione del dipendente qualora lo stesso ne faccia richiesta entro i 30 giorni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro a tempo determinato o alla data di disponibilità del posto in organico”. L’attuale disposizione in esame modificata, “nel ribadire l’impianto di riferimento ora richiamato, ne mitiga gli effetti, facendo salva la possibilità di mantenimento del rapporto di lavoro in essere, a fronte della concessione da parte dell’Amministrazione di appartenenza dell’aspettativa prevista dalla medesima disposizione, fermo il generale principio di divieto di cumulo sopra ricordato”.

Vai al documento

 

 

 

Questo testo viene mostrato quando l'immagine è bloccata

Sezione Economica

 

Ministero dell’Economia e delle Finanze

Esame NADEF 2018 – audizioni del Ministro Giovanni Tria del 9 ottobre 2018 e del 10 ottobre, ai sensi dell’articolo 18, comma 3, della Legge n. 243 del 2012, del 10 ottobre 2018

Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità

Il Ministro Tria, in audizione dinanzi alle Commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato, illustra la Nota di Aggiornamento al DEF, documento che riveste un’importanza particolare in quanto è il primo atto di programmazione economica che mette a sistema le priorità del Governo. Il Ministro comunica che “la NADEF ambisce a dare risposte alle richieste dei cittadini e delle imprese in termini di crescita e occupazione, di inclusione sociale e welfare, di minor tassazione e di maggior sicurezza, … si pone l’obiettivo di ridurre sensibilmente entro i primi due anni della legislatura il divario di crescita rispetto all’Eurozona e, in tal modo, conseguire una prima diminuzione significativa del rapporto debito/PIL nell’arco del prossimo triennio”.

Nella seconda audizione il Ministro Tria illustra i motivi per cui il Governo ritiene opportuno confermare le previsioni contenute nella NADEF.

Vai al documento

Ufficio Parlamentare di Bilancio

Esame NADEF 2018 – audizione del Presidente Giuseppe Pisauro

Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità

Il Presidente dell’UPB, Giuseppe Pisauro, in audizione nell’ambito dell’esame preliminare della Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2018 ha valutato il quadro macroeconomico programmatico che incorpora gli effetti della prossima manovra di bilancio, avvalendosi, come di consueto, delle analisi del panel di previsori (oltre all’UPB, CER, Prometeia, Ref-Ricerche).

Vai al documento

 

Banca d’Italia

Esame NADEF 2018 – audizione del Vice direttore generale Luigi Federico Signorini

Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità

Luigi Federico Signorini, Vice Direttore Generale della Banca d’Italia, ha tenuto un’audizione preliminare all’esame della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2018 davanti alle Commissioni riunite V della Camera dei Deputati (Bilancio, Tesoro e Programmazione) e 5a del Senato della Repubblica (Programmazione Economica e Bilancio).

Vai al documento

Corte dei Conti

Esame NADEF 2018 – audizione del Presidente della Corte dei Conti Angelo Buscema

Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità

Nell’audizione il Presidente Angelo Buscema evidenzia come il “tratto distintivo della Nota 2018 è l’abbandono della precedente impostazione, che tendeva a conciliare l’esigenza di un recupero di tassi di crescita economica più elevati con il mantenimento di condizioni di sicurezza nella gestione della finanza pubblica. Una scelta, quella assunta oggi, che si fonda, invece, sulla convinzione che l’accelerazione dei processi di riforma alla base del programma di Governo, possa tradursi in un vigoroso impulso alla crescita…..Una valutazione più completa potrà essere espressa quando saranno noti i contenuti effettivi degli interventi proposti.”.

Vai al documento

 

ISTAT

Esame NADEF 2018 – audizione del Presidente f. f. Dott. Maurizio Franzini

Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità

Nell’audizione il Presidente f.f. Franzini, analizza l’andamento dell’economia italiana nell’ultimo semestre, e formula alcune valutazioni sulle prospettive di crescita di breve termine, utilizzando sia indicatori congiunturali sia indicatori che hanno in media la capacità di anticipare l’andamento dell’economia.

Vai al documento

Ministero dell’Economia e delle Finanze

Documento Programmatico di Bilancio 2019 – Trasmissione alla Commissione UE

Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e del Ministro dell’Economia e delle finanze, Giovanni Tria, ha approvato il disegno di legge relativo al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e al bilancio pluriennale per il triennio 2019, e un decreto che introduce disposizioni urgenti in materia fiscale. I due provvedimenti compongono la ‘manovra’ di bilancio. Contemporaneamente, rispettando la scadenza prevista per tutti gli Stati membri della zona euro, è stato trasmesso alla Commissione Ue il Documento Programmatico di Bilancio (Draft Budgetary Plan) per il 2019.

Vai al documento

 

ISTAT

Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali – luglio/settembre 2018

Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità

Alla fine di settembre 2018 i contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica sono 53, riguardano 9,8 milioni di dipendenti (75,8% del totale) e corrispondono al 77,4% del monte retributivo osservato. Nel periodo luglio-settembre è stato rinnovato solo l’accordo dell’edilizia mentre altri due sono venuti a scadenza: telecomunicazioni e coemmercio. Complssivamente i contratti in attesa di rinnovo a fine settembre sono 22, relativi a circa 3,1 milioni di dipendenti (24,2%), invariati rispetto al mese precedente. Sia l’attesa media di rinnovo calcolata per i lavoratori con il contratto scaduto (17,0 mesi) sia quella calcolata sul totale dei dipendenti (4,1 mesi) sono in marcata diminuzione rispetto ai valori registrati un anno prima (rispettivamente 68,5 e 28,3 mesi). A settembre l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie resta invariato rispetto al mese precedente e aumenta dell’1,9% nei confronti di settembre 2017. Complessivamente, nei primi nove mesi del 2018 la retribuzione oraria media è cresciuta dell’1,4% rispetto al corrispondente periodo del 2017. Con riferimento ai principali macrosettori, a settembre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell’1,1% per i dipendenti del settore privato (+1,1% nell’industria e +1,0% nei servizi privati) e del 4,1% per quelli della pubblica amministrazione. I settori che presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: attività dei vigili del fuoco (+9,8%), militari-difesa (+6,4%) e forze dell’ordine (+6,1%). Le variazioni tendenziali minori si osservano per la metalmeccanica e i servizi di comunicazione e informazione (entrambi +0,8%) e per gli altri servizi privati (+0,2%).

Vai al documento

 

 

Torna in alto