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Sblocco della leva fiscale per i Comuni

 12/11/2018 Finanza Locale

Dal 2016 le aliquote dei tributi comunali sono bloccate, in seguito a una decisione del governo Renzi, confermato negli anni successivi, ma il blocco della leva fiscale sta per cadere. La sottosegretaria all’economia Laura Castelli ha confermato che nella manovra del 2019 il governo vuole così rispondere alla numerose richieste dei sindaci, che a causa del blocco delle aliquote si ritrovano con i conti paralizzati da 3 anni. La sottosegretaria castelli ha voluto assicurare i comuni riguardo l’impegno del governo a individuare soluzioni condivise sulla legge di bilancio.

Lo sblocco è inteso per fornire agli enti dei maggiori margini di manovra, senza dover gravare sulle finanze dei cittadini. Ponendosi a favore dei primi cittadini, per rassicurare che l’alleggerimento prodotto dalla flat tax non vada poi vanificato con l’aumento della pressione fiscale ha dichiarato che “i sindaci sono persone di responsabilità, sapranno come gestire lo sblocco”.

Antonio Decaro, il presidente dell’Anci, si è detto preoccupato dall’impatto che lo stralcio dei debiti fino ai mille euro affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2010 potrebbero avere sui bilanci comunali, portando alla cancellazione di circa 4 miliardi di crediti comunali incagliati. La sottosegretaria ha fatto notare che i crediti riguardando il periodo 2000-2010, quindi dovrebbero essere già svalutati o prescritti da parte dei comuni, affermando di averne già parlato con Decaro e che “si tratta di un fraintendimento”.

La Castelli ha poi voluto sottolineare come la Manovra abbia al suo interno diverse misure per aiutare e sostenere i comuni, dalla semplificazione delle procedure di gara (ormai prossima alla dirittura d’arrivo) fino ai fondi per gli investimenti e alla rinegoziazione dei mutui. Sostiene la sottosegretaria che nel M5S “crediamo molto nel ruolo di aggregatori che gli enti di area vasta potranno giocare a beneficio soprattutto dei piccoli comuni, spesso non in grado di fare le gare da soli”. Sul tema migranti invece è parsa più vicina al punto di vista dell’Anci che a quello del ministro Salvini, ammettendo che “il parlamento ha sensibilità diverse che fanno parte del dibattito della politica”.

Anche la ministra Giulia Bongiorno porta buone notizie ai comuni, annunciando le future novità in termini di assunzione del personale e soprattutto sulla digitalizzazione, atte a portare l’Italia a livello che merita, perché ancora tristemente indietro sulla trasformazione digitale necessaria agli enti pubblici moderni. Ha parlato di turnover al 100% e di stanziamento dei fondi necessari a rinnovare i contratti delle funzioni centrali per il prossimo triennio (2019-2021). Per quanto riguarda la digitalizzazione ha affermato che si dovrebbe riuscire ad attuare (finalmente) l’unificazione di tutte le banche dati pubbliche, progetto che riuscirebbe a snellire sensibilmente i tempi della burocrazia, per quanto riguarda gli enti pubblici.

Articolo di Loris Pecchia

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