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A Massimo

 

Saremmo stati con lo scirocco caldo

sul viso e sulle labbra,

a farci scorrere addosso il tempo

come fosse stato di seta e miele,

a guardare

le vaporose schegge di mare

e le foglie di vite

abbacinate dal sole

che dondolano lente,

come su un’altalena.

 

Saremmo stati a ridere

giocando a sottrarre parole,

fino a dimostrare

che ci si intendeva

con un solo sguardo.

 

Da qualche parte ora tu sei lì,

che guardi il mio mare

e le mie foglie,

e respiri il mio scirocco

che mi toglie il fiato.

 

Enrico Antonio Cameriere

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