12/01/2018 – Danno erariale per la propaganda politica fatta con gli auguri e i regali natalizi

Danno erariale per la propaganda politica fatta con gli auguri e i regali natalizi

di Giuseppe Nucci

 

Gli auguri ed i regali natalizi verso “destinatari indeterminati” da parte di gruppi consiliari – utilizzando i contributi pubblici destinati al loro funzionamento – non sono ammissibili in quanto costituiscono in realtà attività di propaganda politica.

È questo il principio affermato dalla sentenza n. 6 del 29 dicembre 2017 della Corte dei Conti, Sezione per la Valle d’Aosta.

I contributi al gruppo consiliare della Regione 

Un consigliere regionale, quale capo di un gruppo consiliare presentava all’ufficio di presidenza del Consiglio regionale i rendiconti delle spese sostenute per il funzionamento del suddetto gruppo.

La Procura erariale, al riguardo, contestava che dei complessivi 948.720,36 euro, ben 657.354,57 euro riguardavano spese non inerenti all’attività istituzionale mentre il convenuto sottolineava la natura privatistica dei gruppi consiliari che giustificherebbe la nutrita serie di attività non istituzionali e l’insindacabilità nel merito delle scelte discrezionali operate dal proprio gruppo consiliare con conseguente difetto di giurisdizione sulla domanda proposta dalla Procura regionale.

La sentenza 

Il giudice, preliminarmente, evidenziava che la normativa regionale prevede una rendicontazione annuale dei contributi, a cui deve allegarsi la documentazione di spesa, sottoscritta dal capogruppo e che il controllo sulla regolarità della procedura è demandata alla Corte dei conti che esclude la spesa “riscontrata irregolare”.

Circa l’ammontare del danno erariale, la Sezione rilevava che esso doveva rideterminarsi in quanto diverse spese risultavano prescritte ed altre, a differenza da quanto sostenuto dall’organo requirente, dovevano considerarsi legittime e, conseguentemente, il danno risarcibile veniva ridotto a 30.000 euro.

Appare meritevole di sottolineatura – perché rimarca una consuetudine tanto diffusa quanto illegittima – il fatto che tra le spese ritenute dal Collegio non ammissibili, sono risultate di rilievo quelle sostenute dal gruppo consiliare per auguri o a regali natalizi verso destinatari indeterminati, la cui finalità non può considerarsi di rappresentanza ma, al contrario, di mera propaganda politica.

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