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Concussione all’ex sindaco ricandidato che spinge le assunzioni dei conoscenti

di Andrea Alberto Moramarco

 

QUI la sentenza

 
 

“Commette il reato di concussione il sindaco che dopo lo scioglimento del consiglio comunale, nel corso della campagna elettorale, contando sulla sua rielezione, faccia pressioni per far assumere personale dalla casa di cura locale, minacciando ritorsioni economiche in caso contrario. Al fine della configurabilità del delitto, non rileva la circostanza che la condotta sia stata posta in essere in un momento in cui è cessato l’incarico pubblico, essendoci comunque un nesso funzionale con la qualità di pubblico ufficiale. Ad affermarlo è la Cassazione con la sentenza n. 15792, depositata ieri.”

 

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