21/03/2017 – l’anticorruzione in Regione Lombardia

L’ex magistrato Francesco Dettori si è dimesso in maniera “irrevocabile” dalla presidenza dell’Arac, l’agenzia anticorruzione istituita meno di un anno fa dalla Regione Lombardia, sull’onda degli scandali nella Sanità che avevano portato all’arresto di Fabio Rizzi, braccio destro di Maroni e uomo forte della Sanità. Lo fa nel pieno di una nuova inchiesta giuziaria che ha travolto Finlombarda, la finanziaria della Regione accusata di ‘pilotare’ i finanziamenti pubblici ed europei alle imprese amiche.

LA LETTERA Le dimissioni e le accuse di Dettori a Maroni: “Totale assenza e insensibilità” 

Dettori ha motivato la sua decisione – “meditata” – con una lettera al governatore (che accusa di disinteresse) e al presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo, sottolineando il protrarsi di problemi di coordinamento. Ma sullo sfondo ci sarebbero i dissidi interni all’organismo regionale di contrasto alla corruzione e all’illegalità creato sulla falsa riga dell’Anac di Cantone. Un conflitto interno tra l’ormai ex presidente, già procuratore capo di Bergamo, e due altri membri dell’agenzia: Sergio Arcuri e Giovanna Ceribelli, l’ex revisore dei conti che con le sue denunce ha fatto scoppiare lo scandalo di Lady Dentiera. Dettori nella sua lettera parla di contrasti anche con l’ufficio regionale della prevenzione guidato da Maria Pia Redaelli. E l’ec pm sarebbe stato oggetto anche di un esposto nelle scorse settimane da parte di due dei quattro membri del consiglio direttivo, che lo accusavano addirittura di falso. Maroni minimizza riducendo la questione a “una frattura nei rapporti personali tra i suoi membri”, ma l’apposizione in Regione attacca.

 

Anticorruzione in Regione Lombardia, l'ex pm Dettori sbatte la porta e abbandona l'agenzia di Maroni

Dettori con Raffaele Cantone, dell’Anac

Condividi  
 

Dettori era in carica da giugno e appena qualche giorno fa ha partecipato, nella sua veste di presidente dell’Arac, al ricordo dei 25 anni di Mani Pulite al Pio Albergo Trivulzio, insieme al presidente dell’Anac, Raffaele Cantone. Nella lettera di dimissioni parla di un “ultimo inqualificabile comportamento” della dottoressa Redaelli, con l’annullamento all’ultimo minuto di una riunione, che lo avrebbe spinto alla riflessione sul suo ruolo di presidente dell’Arac. Ma nel testo, l’ex magistrato si lamenta anche per “la totale personale assenza dagli sviluppi” della situazione dello stesso governatore Maroni.

Solo due mesi fa, nella relazione sui primi sei mesi di attività, l’Arac aveva puntato il dito proprio contro a Regione per l’assenza di una reale volontà di contrasto alla corruzione: “Spesso gli organi direzionali – si leggeva nel documento – non danno seguito a rilievi anche circostanziati formulati dagli organi di controllo, e altre volte emergono gravi deviazioni dalla legalità accertate da interventi diretti della magistratura su situazioni che erano sfuggite ai controlli interni”. Un vero e proprio j’accuse nei confronti dei dirigenti regionali da parte del nuovo organismo regionale che ora perde il presidente. 

Immediate le polemiche politiche. “L’anticorruzione di Maroni non ha nemmeno un anno ed è già completamente abbandonata a se stessa – commenta il consigliere regionale lombardo del M5S Silvana Carcano – e il governatore ha responsabilità gravissime per le dimissioni di Dettori”. L’Arac secondo i cinquestelle “non ha mai avuto gli strumenti per fare realmente attività di contrasto ai fenomeni corruttivi e portare trasparenza e legalità in Regione Lombardia” e “non ha nemmeno garantito la giusta trasparenza che un ente anticorruzione dovrebbe garantire”. Durissimo anche il Pd. “Nel pieno dell’ennesima bufera giudiziaria che rigaurda Finlombarda, il presidente dell’agenzia Anticorruzione se ne va con motivazioni che lasciano interdetti”, sottolineano il segretario lombardo del Pd Alessandro Alfieri e il capogruppo in Regione Enrico Brambilla. “È il fallimento di Maroni, che mostra un misto di dilettantismo e di incapacità di ripulire il sistema come promesso”.

Poi la nota di Maroni: “Ho appreso con dispiacere delle dimissioni del presidente dell’Arac, Francesco Dettori, che ho incontrato anche di recente, insieme a Maria Dinatolo  e Gianfranco Rebora e al quale non ho mai fatto mancare il mio sostegno

 

 e il sostegno della struttura regionale. Ho incontrato, separatamente, anche Giovanna Ceribelli e Sergio Arcuri – aggiunge -. Purtroppo in Arac si era creata una grave frattura nei rapporti personali tra i suoi membri che ho anche cercato di ricomporre, nel rispetto dell’autonomia di cui gode l’agenzia, ma che evidentemente si è rivelata insanabile”. Maroni annuncia infine che “come da Statuto, la prossima giunta provvederà a designare il nuovo presidente”.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/03/20/news/anticorruzione_dettori_maroni-161011268/?rss&ref=twhr&utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter

Print Friendly, PDF & Email
Torna in alto