tratto da Nuova Etica Pubblica - Rivista dell’Associazione Etica PA - Anno 5, n. 08 – MARZO 2017

La mistificazione del merito 

 di Barbara Casagrande  Segretario generale Unadis 

 

Qualche settimana fa, durante l’ultima edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo, è stato molto applaudito ed elogiato un dipendente pubblico (del Comune di Catania, se ben ricordo) perché è andato in pensione senza essersi mai assentato per malattia e con quasi 300 giorni di ferie non godute. 

Se l’intenzione dei conduttori e degli autori era quella di mostrare, tramite un lavoratore pubblico esemplare, efficiente ed efficace, che la PA non è la fucina di ogni corruzione, inefficienza, opacità e ritardo – come invece purtroppo quasi ogni giorno i giornali riportano – devo dire che, in me, hanno ottenuto l’effetto contrario. Mi è sembrato che fosse quel signore l’eccezione rara al modello generale del pubblico impiegato assenteista, poco alacre e non meritevole. 

Il nocciolo del problema è la concezione del merito, oggi, nella nostra cultura, che si riflette sulla considerazione sia del lavoratore meritevole sia della Pubblica Amministrazione da valutare positivamente….

 

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