18/08/2017 – Fedir: una nota della collega Giardina

Caro/a Collega,

Fedir (già Fedir Sanità), quale primo sindacato autonomo della nuova Area delle Funzioni locali comincia la nuova stagione di attività attraverso giornate di incontro con tutta la dirigenza rappresentata nell’Area (dirigenza territoriale tecnico/amministrativa di Regioni; Enti Locali e del SSN nonché segretari comunali e provinciali).

Da Sindacato rappresentativo e firmatario di contratti nazionali di Lavoro nell’area III a tutela soprattutto della dirigenza Professionale, Tecnica ed Amministrativa del SSN, Fedir si apre dunque ora a confrontarsi anche con la dirigenza delle Regioni e degli Enti Locali e dei segretari di questi ultimi al fine di ascoltare e fare proprie le esigenze e le necessità da rappresentare in primis sul tavolo contrattuale.

In favore di tutta la dirigenza rappresentata Fedir ha organizzato quindi una serie di incontri in tutte le Regioni Italiane il cui calendario dettagliato potrà a breve essere consultato sul sito www.fedir.it nell’apposito riquadro a dx “corsi e convegni in programmazione”.

Per i giorni 14 e 15 settembre 2017 ha organizzato in Calabria a Catanzaro e Reggio Calabria due giornate sul comune grande tema della riforma della dirigenza pubblica e del prossimo Contratto Nazionale di Lavoro alla vigilia della ripresa della contrattazione dal titolo.

In occasione degli eventi in programma sarà presentato il Dipartimento Segretari comunali e provinciali, recentemente istituito in seno alla Fedir con l’obiettivo di portare avanti la battaglia già intrapresa da un gruppo di segretari comunali a tutela della categoria. 

I Segretari aderenti a Fedir sono fermamente convinti che il Sistema delle Autonomie locali necessiti una riforma radicale, con un serio ripensamento del principio di separazione delle competenze, assolutamente evanescente negli enti locali, e con la creazione di un solido sistema di controlli esterni. Più nello specifico ritengono che il rapporto tra organi politici e dirigenza non possa trovare allineamento in termini di condivisione dell’indirizzo politico come per i massimi vertici dello Stato. Gli enti locali, che non hanno certamente la stessa libertà di fini perseguibili e di forme utilizzabili dai ministeri, devono muoversi entro i perimetri normativi ben definiti dalle leggi dello Stato e della Regione. Il legame che unisce organo politico ed apparato burocratico non può essere fondato sulla fiduciarietà dell’incarico. Tale legame deve essere basato sulla competenza e sulla preparazione del dirigente, che deve garantire al cittadino – ma anche al politico – l’imparzialità e il buon andamento della Pubblica Amministrazione, secondo quanto previsto dal’art.97 della Costituzione.

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