LICATA, UNA VICENDA CHE APPARTIENE A TUTTA ITALIA
Editoriale 11 agosto 2017, di Lucio D’Ubaldo
Il Consiglio comunale ha sfiduciato il sindaco che si era distinto per la lotta all’abusivismo
Angelo Cambiano, sindaco di Licata, impegnato nella lotta all’abusivismo, ha ricevuto la sfiducia del consiglio comunale. La maggioranza dei consiglieri ha ravvisato nell’azione del primo cittadino gravi carenze nella guida del Comune, soprattutto per la perdurante crisi idrica e la cattiva gestione dei rifiuti. Nulla a che vedere, formalmente, con la questione dell’abusivismo.
A seguito della mozione, Cambiano ha reagito con apparente distacco e serenità. “Auguro a questa città, la mia città – si legge sul suo profilo Fb – che un giorno possa finalmente avere una politica degna che non sia fatta di vincitori o di vinti ma di persone che sappiano lavorare fianco a fianco per la città mettendosi al servizio della città e non servendosi di essa. È stato difficile essere Sindaco di una città tanto problematica ma è stato al contempo un vero onore per me. Io e la mia amministrazione ci abbiamo messo impegno, dedizione e passione”.
Sono parole che lasciano intravedere la preoccupazione, non solo del sindaco sfiduciato, che una comunità attraversata da forti tensioni e alle prese con vecchi e nuovi problemi, resi ancora più gravi per il rilievo assunto anche in virtù dell’azione dei magistrati, sconti tutte le conseguenze negative derivanti dalla instabilità, più che mai indice di malessere. In questi casi, quando una vicenda locale assume a livelli più alti i contorni di una dura contestazione, da una parte e dall’altra, implicante l’onorabilità di un’amministrazione, il solo augurio che vale coincide esattamente con gli interessi della cittadinanza: liberi i consiglieri di censurare il sindaco, fino a provocare l’inevitabile scioglimento degli organi, ma non liberi d’ignorare le aspettative della comunità nazionale in ordine al rispetto delle leggi – per l’esattezza in campo edilizio ed ambientale – che sono lo specchio della buona amministrazione per eccellenza, senza se e senza ma.
La vicenda di Licata appartiene a tutta Italia.
