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LETTERA aperta ai segretari comunali e PROPOSTA 

ai rappresentanti sindacali – di ogni sigla – dei Segretari Comunali e Provinciali

Cari colleghi, finalmente ci siamo.

Cosa vogliamo fare? Andare al corso della Bocconi? Inondarci di parole e interpretazioni, sparare su tutti? Vogliamo organizzare qualcosa? O vogliamo lasciar scorrere, e accada quel che accada?

Io penso che, non avendo più tempo, occorrano delle immediate scelte nette, così una volta e per tutte ci si conta e si stabilisce quanti vogliono una cosa e quanti un’altra. Di certo ci meritiamo almeno sapere cosa avremmo voluto: tra di noi ho letto troppo di tutto, in questi anni, e siccome ancora oggi intercetto sussulti di spiragli e speranze, ma anche di sforzi intellettuali orientati a coordinare commi e sottocommi di un DLgv da brivido… mi chiedo se si ha onnipresente la condizione a venire e se ci si accorge che, parlando parlando, ogni volta la si perde di vista, talché chi intende stritolarci non fatica nemmeno a controbattere.

Credo che resti un’unica strada per far sapere di noi, INOLTRANDO il pensiero a chi può ancora trattare per la categoria e CONFERENDOGLI forza contrattuale: si tratta di due distinte condizioni che devono sussistere contemporaneamente.

Per detto scopo, avendo altresì cura che noi non si commetta gli errori del remoto e recente passato, considero nel merito e logisticamente:

a) l’inadeguatezza di trattare temi vasti e diversi o autoreferenziali;

b) l’inadeguatezza di riunioni centralizzate qua o là;

dato che dei primi siamo già pieni, e dei secondi si è conosciuta la funzione/durata troppo effimera.

A mio avviso, ben consapevole degli innumerevoli e immancabili flop che hanno sortito i nostri tentativi aggregativi nell’ultimo periodo, va tenuto conto che i sindacati sono gli unici interlocutori istituzionali e, per detta condizione, gli unici che possono utilmente incidere sulla riforma. A oggi i numeri dei colleghi iscritti sono estremamente bassi, a fronte dei segretari in servizio (circa 400 UNSCP, circa 100 Unadis, non conosco degli altri).

Se qualcuno deve rappresentarci e provare a far modificare qualcosa, è bene che possa presentare numeri massicci di chi la pensa nello stesso modo o simil modo. L’esperienza ci ha dimostrato che molti di noi, sebbene estremamente abili e talentuosi nell’articolare giuridico e strategico, nonché sottili e profondi nelle riflessioni e negli spunti offerti, non hanno comunque dato forza al tavolo dove il loro dire avrebbe potuto esser messo in campo, cioè hanno evitato, per mille rispettabilissime ragioni, quello che ieri, e oggi più che mai, serve effettivamente: dare consistenza alla rappresentatività degli unici rappresentanti riconosciuti dalla controparte, e io credo fermamente che detto “apparire”, numericamente pesato, sia il primo assoluto bisogno adesso.

E allora suggerisco, pertanto, muoverci nel seguente modo:

Fissare, per sabato 10 settembre, alle ore 09:00, in ogni Comune capoluogo d’Italia, una riunione di tutti i segretari della rispettiva provincia.

Detta riunione ha i seguenti scopi, nonché punti espressi da esitare:

1) Far sapere come la pensano i Segretari Comunali, attraverso il dare un ordine di priorità tra:

1.1 portare avanti un tentativo di uscita dignitosa, con collocazione presso altri Ruoli e/o ruoli e/o altre PA;

1.2 portare avanti lo studio delle modifiche allo schema di D.Lgv;

1.3 avviare e/o portare avanti lo studio per impugnare (come, quando, perché) il D.Lgv.

2) Discutere sull’adeguatezza di iscrizione a un sindacato e, per chi lo vuole, raccogliere subito e a vista le iscrizioni al sindacato cui si intende aderire, tra quelli che possono rappresentarci.

3) Raccogliere disponibilità individuali a collaborare, e per quali delle priorità indicate sopra;

4) Raccogliere idee per altre iniziative, e disponibilità individuali a collaborare alle stesse.

Dei 4 punti si farà un succinto e schematico verbale di risultanze effettive e rese sintetiche, che si inoltrerà al/ai sindacato/i che hanno sostenuto la presente iniziativa, sulla quale voglio aggiungere che è assolutamente personale, e sulla quale comunque chiedo, come opportuno e indicativo, che si misuri la condivisione dei colleghi tutti.

L’iniziativa, così com’è, la rimetto alle sigle sindacali: a loro raccoglierla, migliorarla, cestinarla e, comunque AVVIARLA e COORDINARLA se intendono attuarla, comunque vorranno.

Agrigento, 3 settembre 2016 

Michele Iacono

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