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Salvo il Segretario comunale che ha liquidato al dipendente cospicue ferie residue, non ravvisandosi la colpa grave
 

Un Segretario comunale è stato convenuto dalla Procura attrice per danno erariale a fronte della liquidazione disposta in favore di un dipendente comunale di 215 giorni di ferie non fruite. L’accumulo di ferie, in un periodo di circa sette anni, la mancata attivazione di procedure organizzative idonee alla fruizione delle citate ferie, denotano per la Procura attrice una colpa grave. Di avviso diverso è stato il Collegio giurisdizionale secondo il quale, in disparte la mancata quantificazione dell’utilità della prestazione del dipendente in favore dell’amministrazione comunale comunque ricevuta, nella fattispecie concreta non è ravvisabile in capo al Segretario comunale una condotta “gravemente colposa”, in un contesto nel quale il dipendente lavorava, considerata l’esiguità delle risorse umane disponibili in un Comune con meno di 1.000 abitanti e l’oggettiva difficoltà di programmare turnazioni o sostituzioni che consentissero di continuare ad assicurare tutti i servizi e le attività amministrative degli uffici comunali.

leggi Corte dei Conti Molise, Sez. giurisdiz., 4 marzo 2016, n. 15

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