02/03/2016 – Incarichi a contratto a rischio corruzione

Incarichi a contratto a rischio corruzione 

di LUIGI OLIVERI

Italia Oggi – Martedì, 01 Marzo 2016

Gli incarichi dei dirigenti a contratto costituiscono un rilevante rischio ai fini della lotta alla corruzione, della quale le pubbliche amministrazioni debbono necessariamente tenere conto. È questo il principio più rilevante che emerge dalla deliberazione dell’ Autorità nazionale anticorruzione 3 febbraio 2016, n. 87, che ha stigmatizzato per una serie di illegittimità varie incarichi dirigenziali assegnati dal comune di Guidonia Montecelio (Roma) a un architetto.

La vicenda è estremamente intricata. La delibera dell’ Anac nota come nei confronti di un funzionario architetto dell’ ente siano stati assegnati in modo confuso e misto incarichi sia di capo di gabinetto del sindaco e, dunque, in staff all’ organo di governo, sia incarichi dirigenziali operativi, ai sensi dell’ articolo 110, commi 1 (dotazionali) e 2 (extradotazionali) del dlgs 267/2000, successivamente alle modifiche apportate a tale norma dal dl 90/2014. Gli incarichi sono stati conferiti in una prima fase con decreti sindacali, in una seconda con decreti del vicesindaco e in una terza modificati con deliberazione di giunta. L’ Anac rileva una serie di possibili vizi di legittimità. Infatti, il rinnovo/modifica degli incarichi dirigenziali al destinatario da ultimo definiti dal vice sindaco sono stati fondati sull’ articolo 109, comma 2, del dlgs 267/2000, che consente di assegnare incarichi dirigenziali a personale privo della relativa qualifica, ma solo negli enti nei quali non siano presenti dirigenti, mentre nel comune di Guidonia le qualifiche dirigenziali sono previste. In particolare, comunque, l’ Anac contesta al comune l’ utilizzo delle norme sugli incarichi a contratto, senza avere dato corso a una procedura selettiva, nonostante fosse già vigente l’ obbligo in tal senso imposto dal dl 90/2014. La delibera Anac, dunque, contesta all’ attuale sindaco le numerose illegittimità riscontrate, invitandolo a porvi rimedio e, in particolare, osserva come il piano triennale anticorruzione dell’ ente non abbia previsto rischio alcuno di corruzione, connesso al processo di reclutamento dei dirigenti a contratto. Secondo l’ Anac si tratta di un vizio molto rilevante, in contrasto aperto con le indicazioni del Piano nazionale anticorruzione del 2013. La delibera dell’ Anac, infatti, ingiunge al comune di integrare il piano triennale anticorruzione, considerando espressamente nella mappatura dei rischi proprio i conferimenti di incarichi dirigenziali, di funzioni dirigenziali, di posizioni organizzative con o senza funzioni dirigenziali, indicando le misure necessarie «per scongiurare il pericolo di abusi nel relativo processo di individuazione e/o selezione del personale». La delibera nota che il conferimento degli incarichi a contratto ai sensi dell’ articolo 110 del dlgs 267/2000 è connotato dai rischi specifici concernenti l’ area del reclutamento del personale definiti dal Piano nazionale anticorruzione e in particolare l’ «abuso nei processi di stabilizzazione finalizzato al reclutamento di candidati particolari», le «previsioni di requisiti di accesso “personalizzati” e insufficienza di meccanismi oggettivi e trasparenti idonei a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti in relazione alla posizione da ricoprire allo scopo di reclutare candidati particolari», l’«inosservanza delle regole procedurali a garanzia della trasparenza e dell’ imparzialità della selezione», e la «motivazione generica e tautologica circa la sussistenza dei presupposti di legge per il conferimento di incarichi professionali allo scopo di agevolare soggetti particolari». Per questo, la delibera dell’ Anac esplicita la necessità che il piano triennale anticorruzione preveda la nomina di una «Commissione tecnica deputata all’ accertamento del possesso di comprovata esperienza pluriennale e specifica professionalità nelle materie oggetto dell’ incarico in capo ai candidati», oltre all’ obbligo di definire e pubblicare un elenco di idonei all’ esito dei lavori.

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