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“Troppo sangue versato”. Dalla Siria alla Palestina, la benedizione del Papa per la pace

Un accorato appello del pontefice, che ricorda anche i familiari e le vittime del terrorismo. Ieri sera, nella messa in San Pietro, il richiamo a non abbandonare i bambini “piccoli migranti e vittime di guerre”

 
“Troppo sangue è già stato versato”. Un accorato appello alla pace nel messaggio del Papa per la benedizione di Natale in una piazza San Pietro gremita, con ingenti misure di sicurezza. Francesco invoca pace per tutti i popoli della terra. E – dopo la Siria e Aleppo –  cita la Terrasanta, l’Africa, con Nigeria, Sud Sudan e Repubblica democratica del Congo, l’Ucraina orientale, il Venezuela, il Myanmar, la penisola coreana, suggerendo per ognuno di questi Paesi, possibili vie di pacificazione e negoziato. Un appello giunto dopo quello, lanciato nella basilica durante la messa della vigilia, per i bambini “vittime di guerre”

Il primo appello è per la Siria. “Pace agli uomini e alle donne nella martoriata Siria – ha detto il Papa – dove troppo sangue è stato sparso”, soprattutto ad “Aleppo, teatro nelle ultime settimane di una delle battaglie più atroci. E’ quanto mai urgente che si garantiscano assistenza e conforto alla stremata popolazione civile, rispettando il diritto umanitario”. “Le armi tacciano definitivamente e la comunità internazionale si adoperi attivamente perché si raggiunga una soluzione negoziale e si ristabilisca la convivenza civile”.

E, dalla Siria, il pensiero del Pontefice va alla Terra Santa. Al centro dell’attenzione del mondo in questi giorni di celebrazione della nascita di Crito, ma anche di nuovo oggetto della polemica internazionale dopo il voto dell’Onu sugli insediamenti israeliani. “Pace per le donne e gli uomini dell’amata Terra Santa, scelta e prediletta da Dio – ha detto Bergoglio -. Israeliani e Palestinesi abbiano il coraggio e la determinazione di scrivere una nuova pagina della storia, in cui odio e vendetta cedano il posto alla volontà di costruire insieme un futuro di reciproca comprensione e armonia”.

E ancora chiede “concordia per l’Iraq, la Libia e lo Yemen, dove le popolazioni patiscono la guerra ed efferate azioni terroristiche”. E da qui Bergoglio ha mandato il suo pensiero alle vittime del terrorismo che ancora in questi giorni ha insanguinato l’Europa: “Pace per chi ha perso una persona cara a causa di efferati atti di terrorismo, che hanno seminato paura e morte nel cuore di tanti Paesi e città”. “Pace sulla terra a tutti gli uomini di buona volontà, che ogni giorno lavorano, con discrezione e pazienza, in famiglia e nella società per costruire un mondo più umano e più giusto, sostenuti dalla convinzione che solo con la pace c’è la possibilità di un futuro più prospero per tutti”, ha concluso Bergoglio prima della benedizione “Urbi et Orbi” dalla loggia di San Pietro.

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