21/12/2016 – “Vogliono una società “empia”, fondata sul sospetto e sull’odio sociale diffuso

A proposito del dipendente comunale di Sulmona che si è  impiccato e che era tra le 25 persone a cui la Corte dei Conti aveva chiesto il pagamento del danno erariale per assenteismo.

All’uomo erao state contestate solo delle timbrature fatte per conto della sua responsabile: un danno di 55 euro a cui la Corte dei Conti ha aggiunto la richiesta di altri 15mila euro per il danno all’immagine.

 

Questo il commento del collega Claudio Rossi tratto da forumsegretari.emunicipio.it:

“Vogliono una società “empia”, fondata sul sospetto e sull’odio sociale diffuso; in cui la “competitività” si risolva in una lotta fratricida permanente. Il rivale non è chi sta in alto e detiene il potere vero ma chi mi sta a fianco, o di fronte o dietro; comunque sul mio stesso piano. L’importante è che il conflitto sociale resti in questo stato “diffuso”, molecolare; in cui ciascuno diventi Caino dell’altro. In questo brodo di coltura si iscrive non solo l’uso strumentale della lotta alla corruzione ma anche l’esaltazione del whistleblowing e degli agenti provocatori. Il sospetto diventa regola di convivenza sociale… La delazione si confonde con la giusta denuncia. L’homo homini lupus diventa l’elemento fondativo della società. In questo modo il tessuto delle relazioni umane si deteriora ma, nel contempo, il conflitto resta sul piano meramente orizzontale, senza che possa mai rivolgersi verso l’alto. Ci stanno riuscendo.”

 

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