29/08/2016 – segretari comunali: gli scenari da presidiare sembrano questi …

Il testo della (contro)riforma della dirigenza pubblica è scritto in maniera poco chiara e mal coordinata.

Ovviamente, i buoi sono già usciti fuori dalla stalla e ci si agita nel disperato tentativo di riacchiapparne qualcuno.

Ad una prima e grossolana analisi, gli scenari da presidiare sembrano essere questi:

– il riassorbimento dei segretari nei ruoli della dirigenza locale, a regime, non dovrebbe avvenire nei limiti delle dotazioni degli enti, come prefigurato invece dall’art. 10, comma due: sarebbe una vera e propria epurazione, che il sistema non ha attuato nemmeno nei confronti della nomenclatura fascista (cfr. Amnistia Togliatti);

– in continuità con il punto precedente, il ruolo di dirigente apicale dovrebbe essere extradotazionale, altrimenti si farebbe l’anti corruzione “de noantri” (Cantone dove sei, batti un colpo!);

– occorrerebbe ottenere garanzie d’istituzione, nel ruolo della dirigenza locale, della sezione speciale “dirigenza apicale”, con annessi e connessi (sui requisiti di accesso).

In alternativa, che si prendano la briga di scrivere senza ipocrisia i nuovi compiti della dirigenza pubblica superando le petizioni di principio, quelle che fanno tanto “fumus” di rispetto degli obblighi costituzionali e adempimento delle convenzioni internazionali, ossia:

“In nome della protezione delle rendite di posizione, chi vince le elezioni piglia tutto servendosi di una dirigenza pubblica addomesticata al modello manzoniano dell’avvocato Azzecca-garbugli!”.

 

Roberto Maria Carbonara, segretario generale della Provincia di Verona

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