14/09/2015 – Sei segretari comunali al posto dei sindaci ribelli

Sei segretari comunali al posto dei sindaci ribelli

Entro il 22 settembre dovranno approvare gli statuti. A Udine indicato Cipriano. Ma l’opposizione alla riforma Panontin continua nelle assemblee localidi Maura Delle Case

 

UDINE. Saranno i segretari comunali a mandare a segno il primo pallone della riforma degli enti locali.

La giunta regionale ha infatti pescato direttamente all’interno dei Comuni le figure chiamate a ricoprire il ruolo di commissario e approvare gli atti che i sindaci di sei Unioni su diciotto hanno bocciato nelle scorse settimane.

Avranno tempo 10 giorni, fino al prossimo 22 settembre, per dare il via libera alle proposte di statuto e di atto costitutivo delle Unioni e trasmetterle quindi ai singoli consigli comunali per l’approvazione.

La giunta ha nominato i segretari dei Comuni di Udine, Carmine Cipriano, commissario dell’Unione del Fella, Bruna Mittiga (Sedegliano) all’Unione del Livenza, Angelica Anna Rocco (Pontebba) all’Unione dell’Alto Friuli, Federico Varutti (Sacile) all’Unione del Friuli Centrale, Gianfranco Topatigh (Cividale) all’Unione del Medio Friuli e infine Anna Moro (Artegna) all’Unione del Natisone.

Nomine attese, quelle dei commissari. Inevitabili vista la legge 26 che in caso di mancata approvazione di atti essenziali al prosieguo dell’iter riformatore prevede l’esercizio del potere sostitutivo da parte della Regione. Una necessità che si ripeterà da qui a un mese o poco più.

Approvati gli atti, i commissari come detto dovranno inviarli ai Comuni che avranno dalla data di ricezione 30 giorni di tempo per andare in consiglio a votare. In caso di bocciatura o di non approvazione, scatterà nuovamente la nomina commissariale.

Diversi consigli sono già alle prese con questo secondo passaggio. Fiume Veneto ha dato il via libera agli atti in prima seduta, mentre il consiglio di San Giorgio di Nogaro al primo tentativo non è riuscito a raggiungere i due terzi dei sì e dovrà dunque essere riconvocato, mentre ha detto “no” all’unanimità l’assise di Fanna richiamando a sé un nuovo commissario.

Panontin frena. «Lasciamo che tutti votino, poi valuteremo il da farsi». La delibera approvata ieri dalla giunta porta con sé anche un’altra conseguenza. I 57 Comuni ricorsi al Tar si preparano infatti a notificare un nuovo ricorso al Tribunale amministrativo regionale impugnando, con richiesta di sospensiva, la delibera di giunta regionale relativa alle 6 nomine commissariali.

Nessuna sorpresa per l’assessore. «La questione è nota. Hanno annunciato fin troppe volte che l’avrebbero fatto. Noi abbiamo predisposto la difesa e ora aspettiamo il 5 novembre quando ci sarà la prima udienza».

Pronta la replica dei sindaci portabandiera del ricorso Renato Carlantoni (Tarvisio), Pierluigi Molinaro (Forgaria) e Piermauro Zanin (Talmassons): «I commissari? Anche questa questione è nota. La Regione l’ha sbandierata a più riprese. A parte questo, non possiamo non rilevare nella nomina di oggi l’ennesima dimostrazione dell’incedere a tentativi ed errori dell’assessore che poco dopo aver diffuso sul sito internet della Regione la prima comunicazione con i nomi dei commissari ha dovuto rettificarla perché inesatta».

«Non si capisce poi la ratio di queste nomine – continuano i tre -. Apparentemente sembra che a ricoprire il ruolo siano stati chiamati i segretari dei Comuni che hanno convocato le conferenze dei sindaci, ma allora che c’entra Sacile?».

Dal canto loro i legali Enrico Bulfone e Teresa Billiani affermano che «siamo di fronte a una riforma che non risponde ad alcun criterio e desta ancor più sconcerto il fatto che venga disatteso l’articolo 4 dello Statuto

di autonomia che prevede la Regione eserciti la competenza primaria in materia di enti locali nei limiti dei principi fissati dalla Costituzione, di quelli generali dell’ordinamento giuridico e degli obblighi internazionali che l’Italia ha ratificato».

 

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