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Atac, la relazione di Raffaele Cantone: “Cinque anni di appalti senza gare per due miliardi di euro”

Repubblica, Ansa

Pubblicato: 16/10/2015 10:53 

Oltre il 90% dei lavori e dei servizi è stato assegnato da Atac, società di trasporti di Roma, negli ultimi 5 anni con procedura negoziata, spesso senza pubblicazione del bando, e quindi utilizzando come regola una modalità che invece dovrebbe essere un’eccezione: è l’anomalia riscontrata dall’Autorità Anticorruzione in una verifica trasmessa al Comune.

I numeri sono impietosi: gli appalti chiusi tra il 2011 e il 2015 girano intorno alla cifra di due miliardi e 200 milioni. La verifica predisposta dall’Autorità Anticorruzione è scattata a seguito di una richiesta che l’assessore ai Trasporti di Roma Stefano Esposito ha inviato a Raffaele Cantone il 7 ottobre scorso, segnalando il riscontro di una gestione opaca degli appalti all’interno di Atac, avvalorata anche da continue segnalazioni a lui pervenute. L’Autorità ha quindi avviato controlli e ora ha trasmesso gli esiti allo stesso Esposito, al presidente dell’Atac Roberto Grappelli, al sindaco, al vice sindaco, all’assessore alla Legalità. La verifica si incentra sulle modalità adottate da Atac nell’espletamento degli appalti per lavori, servizi e forniture nell’ultimo quinquennio e mette in evidenza una “criticità” nell’applicazione del codice appalti, per l’uso eccessivo di procedura negoziata.

Come riporta Repubblica, lo stesso Esposito ha consegnato le carte al Procuratore Pignatone perché vadano ad alimentare il materiale istruttorio su cui la Procura della Repubblica sta già lavorando da quasi due anni. E che promette di aprire una nuova Tangentopoli.

Come del resto dice senza tartufismi l’ex assessore. «Mi hanno raccontato che il giorno in cui ho presentato le mie dimissioni da assessore ed è caduta la giunta, qualcuno in Atac abbia brindato. Bene, gli consiglio di rimettere in ghiaccio lo champagne. Quanto al dato spaventoso che emerge oggi dal rapporto dell’Anac dico che la magistratura penale farà il suo corso, nei tempi e nei modi previsti dalla legge. Ma che la politica ha il dovere di dire subito una cosa. Chiara come il sole. Nessuna azienda al mondo, pubblica o privata, è stata gestita come Atac. Ed è compito della politica scoprire perché questo è accaduto, chi ne è responsabile e in forza di quale inconfessabile scambio. Insomma e senza starci a girare intorno, prevedo che il Pio Albergo Trivulzio di Mario Chiesa tra qualche mese rischierà di apparire rispetto ad Atac un collegio per lattanti».

Il quadro che ne esce porta a dire che la maggior parte delle procedure, e in alcuni casi la quasi totalità, è stata affidata senza gara. E scorrendo le tabelle emergono procedure affidate in procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando per importi elevati: oltre i 100 milioni di euro sia nel 2011 che nel 2012, oltre i 70 milioni di euro nel 2013, oltre 40 milioni sia nel 2013 sia nel 2014 e oltre i 60 milioni di euro nel 2015.

Nel 2011 è stato affidato in procedura negoziata il 99,94% del numero di appalti di forniture (99,6% in termini di importo), il 92,98% degli appalti per lavori (41,55% in termini di importo) e il 98,84% degli appalti per servizi (69,76% in termini di importo). Nel 2012 questi valori sono stati rispettivamente del 99,35% (43,9% in termini di importo), del 68,63% (45,05% sull’importo) e dell’87,37% (66,86% sull’importo).

Nel 2013 le percentuali sono state del 97,71% (86,46% sull’importo), del 72,22% (84,57% sull’importo) e del 63,52% (61,05% sull’importo).Nel 2014 si sono avuti valori dell’87,58% (9,22% sull’importo), dell’86,36% (49,82% sull’importo) e del 65% (50,65% sull’importo). Infine nel 2015 i dati sulle procedure negoziate indicano una percentuale dell’84,27% sul numero di appalti di forniture (3,26% sull’importo), dell’82,35% sul nuero di appalti per lavori (31,24% sull’importo) e del 76,79% sul numero degli appalti per servizi (32,91% sull’importo).

La replica dell’Atac. “Le procedure negoziate senza pubblicazione di bando sono previste dal Codice dei Contratti Pubblici e vengono di norma effettuate per importi al di sotto della soglia di rilievo comunitario, attraverso l’utilizzo dell’Albo Fornitori aziendale, periodicamente pubblicato con avviso nazionale, che presenta 1800 categorie merceologiche con 2930 operatori iscritti”. “Contrariamente a quanto riportato dagli organi di stampa – sottolinea l’azienda del trasporto pubblico capitolino – oltre il 90% del valore degli acquisti aziendali viene svolto tramite gare di appalto telematiche, come del resto rilevato dalla stessa Autorità nella nota oggi pervenuta dall’Anac che – spiega Atac – non contiene rilievi su specifici procedimenti di gara e in cui si chiede un focus sulle ragioni del ricorso alle procedure negoziate senza pubblicazione di bando, avuto riguardo a quanto previsto dal Codice dei Contratti Pubblici”.

 

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