03.04.2015 – Diritti di rogito ai segretari non dirigenti a prescindere dall’organico del Comune

Diritti di rogito ai segretari non dirigenti a prescindere dall’organico del Comune

di Paola Cosmai

 

Nel rispetto del principio costituzionale del pubblico concorso, necessario per l’accesso a qualifiche o a categorie superiori, anche la normativa che disciplina il rapporto d’impiego dei segretari degli enti locali, disponendone l’inquadramento in tre distinte fasce (la più alta delle quali assimilabile alla dirigenza) a seconda della densità demografica delle amministrazioni assegnatarie (articolo 14, del Dpr 4 dicembre 1997), ne subordina la progressione al superamento di un corso di specializzazione, cui annualmente accede un numero contingentato degli iscritti all’Albo, al fine di garantire un loro equilibrato riparto in ciascuna categoria professionale. Analogamente, poi, il contratto nazionale del 16 maggio 2001, all’articolo 31, confermando queste modalità di accesso, aggiungendo la necessità di aver acquisiti anche almeno un biennio nella classe di inquadramento inferiore, classifica le tre fasce: nella più bassa (la C), i cui iscritti possono rivestire incarichi nei Comuni fino a 3mila abitanti; nella media (la B), i cui iscritti possono accedere a sedi di segreteria in enti fino a 65mila abitanti; e nella più elevata (la A), che accomuna gli idonei a ricevere incarichi in amministrazioni con popolazione superiore a 65mila unità, previo superamento dei corsi professionali ed acquisizione di un biennio di esperienza nella fascia professionale precedente. L’appartenenza all’una o all’altra fascia, così come il tasso demografico dell’ente locale sede di assegnazione, incide naturalmente sul trattamento retributivo accessorio, variando non solo l’indennità di posizione, ma anche i diritti di rogito spettanti ai segretari.

Il trattamento economico accessorio 

L’approfondimento della prima delle questioni (risolta dalla Funzione pubblica, con parere 28 ottobre 2014, n. 0060480, nel senso di escludere l’incremento retributivo in caso di passaggio alla fascia superiore, perché assimilabile alla «progressione di carriera comunque denominata» vietata dal Dl 78/2010, ma di ammetterlo in caso di assegnazione a enti di maggiore tasso abitativo in quanto “evento straordinario della dinamica retributiva fatto salvo dal citato decreto) è interessante approfondire la seconda tematica relativa ai diritti di segreteria (o “di rogito”) sui quali ha profondamente inciso la riforma approvata con il Dl 90/2014, e poi corretta in sede di conversione. Mentre, infatti, l’articolo 10 del decreto aboliva del tutto questi diritti, l’emendamento introdotto col comma 2-bis dalla legge 114 li ha tenuti fermi per i segretari comunali e i vice segretari se non inquadrati nel livello assimilabile a quello dirigenziali e per gli enti locali privi di personale dirigente, riducendone però il tetto portato dal massimo del terzo dello stipendio in godimento, al quinto dello stesso (naturalmente facendo salvo il maturato economico anteriore alla data di entrata in vigore della novella).

I casi

In pratica, come chiarito anche dal giudice contabile (Corte dei conti – Sezione Controllo Sicilia, 14 novembre 2014, n. 194) condizione sufficiente per l’erogazione degli emolumenti è che si versi nell’una o nell’altra delle due ipotesi considerate dalla norma, non richiedendo la stessa che le due condizioni ricorrano congiuntamente. Sicchè l’amministrazione potrà corrispondere i diritti di rogito per le relative attività espletate anche dopo l’entrata in vigore della legge 114/2014, purché alternativamente ricorra uno dei seguenti casi: 

1) il primo che si verifica qualora il segretario presta servizio presso un Comune privo di dirigenza, a prescindere dalla sua fascia professionale di inquadramento, equiparata o meno per trattamento retributivo a quella dirigenziale; 

2) il secondo che, viceversa, si manifesta quando il segretario sia privo di qualifica dirigenziale, a prescindere dal fatto che il Comune cui sia assegnato abbia o meno dirigenti nella sua dotazione organica.

 

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