07.05.2015 – Anac, così i dipendenti pubblici segnaleranno i colleghi «corrotti»

Anac, così i dipendenti pubblici segnaleranno i colleghi «corrotti»

di Gianni Trovati

Se tutti i dipendenti pubblici devono trasformarsi in “sentinelle anticorruzione”, la riservatezza di chi segnala possibili reati ha bisogno di una tutela «effettiva ed efficace», e non di una protezione «generale e astratta» come quella prevista dalla legge anticorruzione e rilanciata dal decreto sulla Pa della scorsa estate.

I contenuti

Per passare dalla tutela promessa a quella reale, l’Autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone mette in campo un sistema informatico di gestione delle segnalazioni, che confluiranno in una casella mail accessibile al solo presidente dell’Anac, il quale le assegnerà a un gruppo di lavoro ad hoc, con la promessa di «definire» entro 120 giorni la segnalazione, decidendo se debba avere effetti o no. A fissare le regole è la stessa Anac, nelladeterminazione 6/2015 diffusa ieridopo una consultazione con le Pa che definisce le regole operative del whistleblowing. Come denuncia il nome (letteralmente: «soffiare nel fischietto»), questa attività è tipica del mondo anglosassone ma praticamente sconosciuta da noi, e consiste nel denunciare illeciti di cui si viene a conoscenza in ufficio.

Ad ampio raggio

L’Anac ci crede, e per questa ragione forza nei limiti del possibile una normativa piuttosto zoppicante, chiede a Governo e Parlamento di intervenire per migliorarla ma soprattutto getta le basi per attuarla nel modo più ampio. Oggetto di tutela sono tutti i dipendenti delle Pa, compresi gli enti di diritto privato a controllo pubblico, che segnalano possibili atti di corruzione o cattiva gestione purché, spiega la determinazione, non siano fondati solo su «sospetti o voci». Attenzione: a far scattare la segnalazione non serve un sospetto di reato, perché l’Anac chiede di vigilare anche su «sprechi, nepotismo, demansionamenti, ripetuto mancato rispetto dei tempi procedimentali, assunzioni non trasparenti, irregolarità contabili, false dichiarazioni, violazione delle norme ambientali e di sicurezza sul lavoro» e così via. La segnalazione andrà fatta al responsabile anticorruzione di ogni ente, che girerà il tutto all’Anac con un modulo informatico già disponibile sul sito dell’Autorità: modulo, assicura l’Anac, che arriverà in una botte di ferro, cioè nella casella mail letta dal solo Cantone.

 

 

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