01.05.2015 – Un invito alla mobilitazione dei sindaci?

Un invito alla mobilitazione dei sindaci?

Il dott. Scarsella sul blog (utile) “Segretari Comunali e Provinciali del Lazio” ha pubblicato ieri alcuni suoi “interrogativi” a fronte della seguente dichiarazione del ministro Madia: “Attualmente i segretari comunali vengono direttamente nominati dal sindaco. A regime, con la riforma che stiamo proponendo, investendo su una dirigenza di ruolo autonoma e indipendente dalla politica, colui che eserciterà le funzioni di legalità non sarà più nominato direttamente dal sindaco. Quindi, credo davvero che questo emendamento, frutto di un’attenta e scrupolosa discussione in Commissione, sia un passo avanti per la legalità perché, non soltanto non elimina le funzioni di legalità, ma le attribuisce a chi non viene nominato direttamente dalla politica.”

Questi gli “interrogativi” del dott. Scarsella:

ma il Ministro stava scherzando?

i sindaci sono a conoscenza che la riforma consiste nel togliere loro la possibilità di nomina del proprio collaboratore principale, da scegliere in un Albo di soggetti qualificati, selezionati e formati per fare ciò?

-Chi procederà alla scelta del Segretario/Dirigente apicale da inviare in un Comune? Dalle parole del Ministro sicuramente non sarà un politico, quindi una struttura tecnica (la Commissione che gestisce il ruolo?);

I sindaci hanno compreso che, se è vero quello che dice il Ministro, arriverà da una struttura statale NON POLITICA un dirigente apicale che potrebbe non essere entrato mai in un comune? AIUTO, poveri comuni!

 

Gli interrogativi posti hanno il pregio di essere chiaramente leggibili: i dirigenti apicali devono restare strettamente avvinghiati a sindaci e ANCI.

Gli interrogativi posti sono quasi ad un invito ai Sindaci alla mobilitazione, a scendere in campo lancia in resta contro le parole della Madia che mettono in discussione detto legame.

Senza acredine e spero rispettosamente, vorrei fare un piccolo commento.

Il quadro sconfortante della riforma della PA per quanto riguarda i segretari comunali mi pare sia sintetizzabile come segue:

-ci aboliscono come segretari comunali

-ci trasformano in dirigenti degli enti locali

-a regime e dopo il “ponte”, attribuiscono la titolarità delle funzioni apicali ai dirigenti degli enti locali ignorando la professionalità specifica degli ex segretari comunali

-ci trasformano in dirigenti precari facendo di fatto veni meno il principio costituzionale di essere al servizio della Nazione (come tutti gli altri dirigenti della PA)

-rischiamo di perdere il posto di lavoro dopo due anni di disponibilità (come tutti gli altri dirigenti della PA)

Se alle parole della Madia seguissero dei fatti concreti per cui si riuscisse a garantire realmente che il dirigente apicale obbligatorio con compiti di attuazione dell’indirizzo politico, coordinamento dell’attività amministrativa e controllo della legalità dell’azione amministrativa non sia nominato dalla politica, credo che tutti coloro che hanno a cuore gli interessi dei segretari comunali e della Nazione dovrebbe accogliere quelle parole come una buona notizia dopo mesi e mesi di fango.

Per quanto mi riguarda, i segretari comunali dovrebbero contrastare con tutte le loro forze la riforma della PA per il quadro sconfortante sopra tracciato; dovrebbero, in ogni caso, rivendicare il riconoscimento della propria specifica professionalità e, se proprio li vogliono abolire, l’attribuzione delle funzioni del dirigente apicale e, anche ove fossero perse tutte le altre battaglie, dovrebbero sostenere strenuamente le parole della Madia “… colui che eserciterà le funzioni di legalità non sarà più nominato direttamente dal sindaco. … questo emendamento, … non soltanto non elimina le funzioni di legalità, ma le attribuisce a chi non viene nominato direttamente dalla politica.” perchè sanno bene che i Sindaci e l’ANCI faranno di tutto perchè direttamente o indirettamente possano scegliersi il dirigente apicale; perchè sanno bene quanto siano aleatorie ed aggirabili le procedure di scelta, quanto la politica possa rendere del tutto formale la procedura di scelta e quanto sia invece “realistico” che si otterranno gli incarichi per “affinità” politica e non per competenza e merito; perchè sanno bene che superato il “ponte”, alcuni colleghi riusciranno a trovare incarichi di dirigente apicale grazie alla loro bravura e preparazione ma moltissimi colleghi (temo la stragrande maggioranza ed a prescindere dalla loro bravura e preparazione) perderanno il proprio posto di lavoro perchè quest’ultimo sarà attribuito a “dirigenti degli enti locali” (ex segretari comunali e non) che sono allineati ed asserviti.

A fronte delle poche parole della Madia che si pongono come flebile lumicino di speranza nell’ambito di una riforma catastrofica per i segretari comunali, credo che sostenere e rilanciare il diritto di Sindaci e Anci di scegliere liberamente i dirigenti apicali significhi accettare che si possa continuare a calpestare la nostra capacità e dignità; è come se dicessimo che siamo schiavi e che vogliamo restare schiavi perchè sappiamo che grazie a proni e talora inconfessabili servigi ed a qualche raccomandazione troveremo un padroncino che ci consentirà di raccattare gli avanzi sotto la tavola.

FF

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