06.07.2015 – diritti di rogito: le riflessioni di un collega

In merito al recente parere della Corte dei Conti Sez. Autonomie  n. 21/2015 sui diritti di rogito, si partecipa la riflessione ricevuta dal Segretario generale dei Comuni di San Giorgio Ionico e San Marzano (Ta) dott. Marco Lesto.

 

Caro Francesco,

il parere della sezione autonomie è a mio avviso molto, ma molto discutibile. Non posso, tuttavia, fare a meno di rilevare come, almeno rispetto a questa problematica, il sindacato a cui sono iscritto e che mi onoro di rappresentare nel mio piccolo come segretario della sezione provinciale di Taranto, sia rimasto colpevolmente inerte. 

Si tratta, infatti, di una delle poche questioni sulle quali abbiamo ragione da vendere (la norma “incriminata”, per quanto involuta nella sua formulazione, è piuttosto chiara), tuttavia ci siamo fatti fregare anche su questo fronte, con notevole danno per quei colleghi che hanno continuato a percepire i diritti di rogito a dispetto delle prime incrinature che si iniziavano a intravedere nella tesi, a noi favorevole, espressa dall’autorevole Sezione Lombardia. 

Sono davvero perplesso dalla condotta passiva tenuta dall’Unione immediatamente dopo la deliberazione della sezione del Lazio, non tanto perché non ne capisco il senso (si è sempre pensato che quella dei diritti di rogito fosse una battaglia di retroguardia, da non vincere perché ci avrebbe fatto apparire ancora di più come una casta !!), ma perché non ne condivido le modalità e il senso. 

Sotto il primo profilo, è sconcertante che si sia continuato a dire ai colleghi “non vi preoccupate, abbiamo ragione noi”, sottovalutando (o facendo finta di sottovalutare) la possibile matrice politica o, comunque, metagiuridica di quelle sortite un po’ “forzate” dei giudici contabili, quando si doveva, invece, subito affermare con forza le nostre ragioni, entrare nel merito, cercare un confronto a distanza su una norma che abbiamo concorso a scrivere noi (!!!!) e che andava, anche per questo, difesa a tutti i costi, mettendo di fronte alle loro responsabilità i magistrati più solerti ad aggraziarsi il PREMIER, forse per concentrare solo sulla nostra categoria la sua vocazione alla “rottamazione” (non voglio pensare ad altri tipi di accordi). 

Invece niente, non sia mai che qualcuno pensi che a noi interessino i soldi, quasi che fossero soldi regalati! Ebbene, io invece rivendico quei soldi perché sono il frutto di enormi sacrifici e compensano un’attività complessa e di notevole responsabilità. Non mi stancherò mai di ripetere che molti di noi (non tutti) esercitano con grande serietà e attitudine la funzione rogatoria e non si sottraggono a questa doverosa incombenza neanche di fronte alla stipula di negozi complicati, con tutto quello che ne consegue in termini di studio, ricerca, soluzione di difficili problematiche giuridiche, operazioni materiali (visure, ispezioni ipotecarie, predisposizione di note di trascrizione, rapporti con impiegati, a volte molto impreparati, di conservatorie o uffici del registro etc.)…..tutto da soli !!! 

Senza contare che spesso c’è il nostro autorevole e qualificato zampino anche sugli atti propedeutici alla stipula di quei negozi (penso, ad esempio, alle convenzioni di perequazione urbanistica e ai pareri che siamo chiamati a fornire e alle soluzioni che solo noi riusciamo a suggerire rispetto a situazioni ingarbugliate e sedimentate da decenni; penso ancora all’attualissima tematica della espropriazione sanante – art. 42bis del DPR 327/00 – e ai numerosi profili pratici che essa involge e che tanti di noi sono spesso chiamati ad affrontare).

Ecco, io non mi vergognavo di percepire quei soldi ed ero (e sono tuttora) orgoglioso di svolgere con impegno e (secondo me) attitudine una funzione che non è affatto prerogativa dei notai e che svolta da noi arreca tanti benefici e porta tanti sorrisi nelle facce della povera gente !!

Pertanto non ho compreso, ne ho condiviso i timori, le ritrosie, i sensi di colpa del mio sindacato. Questa non era una battaglia di retroguardia, questa era una delle poche battaglie che potevamo vincere e che siamo stati, invece, contenti di perdere (viviamo in un’epoca di paradossi !!). E chissà quante altre mazzate prenderemo ……… ovviamente senza reagire, potremmo urtare la suscettibilità di chi nel frattempo ci sta gonfiando di botte !!! 

Non ci resta che piangere !!

Un abbraccio, soprattutto ai colleghi che hanno consapevolezza del loro preziosissimo lavoro e che ne sono orgogliosi !!!

 

Marco Lesto

 

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